Il vino nel Lazio: la viticoltura tra mare e vulcani
Territorio dalla storia antichissima, il Lazio è incuneato tra mare e vulcani spenti. La sua tradizione enogastronomica è ricca e complessa: passa con eleganza dalla cucina povera ai manicaretti dei Papi e, anche se non ha trovato nel corso degli anni degni interpreti delle sue uve e della sua ricchezza territoriale, basta sapere che il vento sta cambiando, soprattutto grazie a produttori maturi e illuminati e ai nuovi emergenti.
Uno sguardo al territorio del Lazio
Il Lazio è una regione dal territorio particolarmente omogeneo a maggioranza collinare. Punteggiato di laghi che occupano gli antichi crateri vulcanici, presenta condizioni climatiche che variano molto a seconda della zona in cui ci si trova: ciò che lo caratterizza sono le grandi escursioni termiche tra le zone collinari, come i Castelli Romani, e la pianura. Quello che rende il Lazio speciale per la viticoltura sono la ricchezza e la diversità dei suoi terreni.
Un viaggio alla scoperta dei vini del Lazio
Tra il Mar Tirreno e i suoi antichi crateri di origine vulcanica, il Lazio è in potenziale una delle regioni italiane più votate alla viticoltura. I terreni, unici nel loro genere, sono ricchi di sostanze minerali mentre il clima mediterraneo con escursioni termiche notevoli è l'ideale per la corretta maturazione delle uve. Valore aggiunto poi, è dato dalla coltivazione di vitigni antichi: qui infatti, la viticoltura è radicata fin dai tempi degli Etruschi.
I vini dei Castelli Romani: il territorio vulcanico
Quella dei Castelli Romani è una zona perfetta, come terreni, per la viticoltura e per questo concentra un gran numero di denominazioni. Ciò non stupisce dal momento che, grazie alla mineralità dei suoi terreni di origine vulcanica, ricchi di metalli e ferro, è capace di regalare vini di grande sapidità.
Qui si trovano:
- DOCG Frascati Superiore, a partire da Malvasia di Candia, Malvasia Puntinata e Trebbiano. Il Frascati Superiore è un vino particolarmente minerale, fresco e sapido che esprime un grande potenziale in longevità;
- DOCG Cannellino di Frascati: vino dolce ottenuto dalle stesse uve del secco e con l'utilizzo di "muffa nobile".
Aprilia e la sperimentazione sui vitigni internazionali
La zona costiera di Aprilia, un tempo paludosa, è stata rivalutata dopo la bonifica degli anni '30. Il suolo è formato per lo più da depositi alluvionali e sabbia ed è proprio per questa sua caratteristica che qui si sperimenta la coltivazione di vitigni internazionali. La tradizione a cui ci si rifà è quella di territori internazionali dove la viticoltura è praticata su terreni sabbiosi, tra cui Bordeaux.
La zona del Cesanese e la sua DOCG
A sud-est di Roma si trova la zona del Cesanese con la sua uva di riferimento, il Cesanese di Affile, un vitigno a bacca nera dal quale si producono alcuni vini DOCG e DOC tra cui ricordiamo:
- DOCG Cesanese del Piglio dalla buona acidità, alcol e tannino, caratteristico per le sue note di ciliegia, mora, humus, spezie e tabacco;
- DOC Cesanese di Affile;
- DOC Cesanese di Olevano Romano, da Cesanese di Affile e Cesanese Comune.
Il Viterbese e gli influssi dalle regioni confinanti
La zona del Viterbese, di origine vulcanica e ricca di tufo, è una regione di confine e come tale presenta continuità con i territori contigui. Non è un caso dunque, che vi si trovino coltivate uve Sangiovese, Trebbiano, Malvasia, e Grechetto, tutte alla base della DOC interregionale Orvieto.
Il vino DOC Est! Est!! Est!!! di Montefiascone invece, è prodotto a partire da uve Roscetto (o Trebbiano Giallo), Trebbiano Toscano e Malvasia e solitamente accompagna bene il pesce di lago.
I vitigni coltivati nel Lazio
I vitigni coltivati nel Lazio sono per l'83% a bacca bianca, ma anche la piccola percentuale a bacca nera è di altissima qualità.
I vitigni a bacca bianca del Lazio sono:
- Procanico, o Trebbiano Toscano;
- Malvasia di Candia, ad alte rese;
- Malvasia Puntinata, più elegante e profumato del suo omonimo, è di difficile coltivazione e produce basse rese;
- Bellone;
- Cacchione;
- Ansonica, vitigno molto sapido che in Sicilia è chiamato Insolia;
- Grechetto, la cui produzione è abbondante ma non costante e il suo utilizzo è ottimale nei vini botritizzati perché la sua buccia è spessa. I vini che ne derivano sono caratterizzati dalla poca morbidezza e dalla sapidità marcata che ne fanno un'ottima base per gli spumanti;
- Biancolella di Ponza.
I vitigni a bacca nera del Lazio sono:
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