Enoturismo in Italia, ecco i dati del 2016
L'enoturismo è un nuovo modo di concepire il viaggio, che sta conquistando un numero sempre maggiore di amanti del vino e curiosi in cerca di nuove emozioni culinarie e di sensazioni autentiche provenienti dalle tipicità del territorio.
I tour enogastronomici in Italia sono tanti quanti le peculiarità dei territori che ne fanno parte, visto l'enorme patrimonio di vitigni che offre la nostra terra e di prodotti tipici regionali. Si tratta di un giro d'affari importante di ben 36,715 miliardi di Euro quello portato dagli stranieri in Italia secondo i dati riportati a Firenze in occasione dell'evento Premio Italia a Tavola 2016.
I numeri dell'enoturismo in Italia nel 2016
Secondo l'indagine presentata, nel 2016 i numeri dell'enoturismo in Italia sono stati molto soddisfacenti. Alcuni dati:
- Per il Food Travel Monitor 2016 il 49% dei turisti internazionali si muove per una motivazione enogastronomica: non più, e non solo, un “turismo di luoghi”, ma soprattutto un “turismo di esperienze”, con quella culinaria che diventa sempre più importante
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Oltre che per il florido patrimonio artistico, storico e culturale del Bel Paese, circa il 75% dei turisti stranieri amano l'Italia per le delizie culinarie ed enologiche che possono sperimentare;
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Nel 2016 cresce la spesa per viaggi con motivazione enogastronomica, circa il 3,3% in più rispetto al 2015;
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Secondo Alberto Lupini, Direttore Responsabile di Italia a Tavola, gli enoturisti che spendono di più provengono nell'ordine da Germania, Usa, Francia, Regno Unito e Svizzera;
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Il turismo negli agriturismi è cresciuto del 20% negli ultimi 5 anni;
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La Toscana è la regione più frequentata con 3,5 milioni di presenze; poi Umbria con 852mila e Trentino Alto Adige con 589mila.
Cosa motiva il turismo enogastronomico?
In un mondo sempre più aperto e globalizzato, il turista ricerca esperienze autentiche e locali, vuole avere la possibilità di entrare in contatto e conoscere la cultura e la comunità del luogo, motivato da un desiderio di riavvicinarsi alla tradizione enogastronomica e ai valori di serenità e genuinità evocati dal mondo rurale.
Quando viaggiano, questi turisti ricercano una pluralità di proposte e attività innovative ed autentiche, come esperienze enogastronomiche nei ristoranti, visite guidate alle aziende agricole e alle cantine, festival ed eventi legati al cibo, al vino e alla birra. La scelta quindi tende a ricadere su destinazioni che offrono un’offerta ampia e varia, oltre che caratteristica del luogo.
L’attività cult dell’enoturista è la degustazione seguita dalla visita guidata della cantina, ma è amata anche la visita dei vigneti e l’assaggio dei prodotti tipici. Si sceglie di fare turismo del vino poiché si ricerca con esso un’esperienza di svago, una ricerca di evasione ma che sia allo stesso tempo un’opportunità di crescita personale e di arricchimento.
Chi sono gli enoturisti?
Il dato che più stupisce e che sicuramente aumenta l'ottimismo che pervade questo mercato è che a guidare il trend del turismo enogastronomico sono i viaggiatori più giovani.
Infatti ben il 52% dei turisti appartenenti alla cosiddetta “generazione X (1965-1980)” viaggia per motivi enogastronomici; analoga percentuale quella dei “Millenials o Generazione Y (1981-1998)”, mentre si definiscono enoturisti solamente il 42% dei “Baby Boomer (1946-1964)”.
All'evento Premio Italia a Tavola 2016 ha partecipato il sottosegretario al Turismo Dorina Bianchi che ha precisato:"Dopo la cultura col patrimonio dei beni artistici, la cucina è il secondo attrattore per i turisti stranieri. L'Italia è inoltre un Paese 'biodiverso' e ciò spinge a fare esperienze gustative in tanti territori, spesso vicini alle città d'arte, creando tante piccole economie e occupazione a misura dei giovani". Stando a queste dichiarazioni, lo sposalizio tra enogastronomia e bellezze artistiche del nostro territorio è la strada migliore per coniugare due aspetti tanto rappresentativi del nostro Paese da renderci unici.
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