La Corvina, uva preziosa per l'Amarone e il Bardolino
Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Il vino di Corvina veronese è di un rosso rubino abbastanza intenso, con riflessi tendenti al viola. Il sapore ha una marcata componente acidula ed è abbastanza corposo anche se un po’ tannico. La Corvina veronese, comunque, anche se è il vitigno caratterizzante il prodotto, viene utilizzato sempre in mescolanza con altre varietà locali come Corvinone o Rondinella, con i quali dà origine ad alcuni importanti vini Doc e Docg veronesi. Fra tutti ricordiamo gli antichi e prestigiosi Bardolino e Valpolicella.
I vini prodotti con la Corvina
Il Bardolino Doc, e dal 2001 Docg, nasce nei vigneti posti lungo tutto l’arco collinare morenico che fiancheggia il Lago di Garda e prende il nome dal Paese omonimo.
Prodotto con la Corvina veronese, Rondinella e con l’eventuale aggiunta di altri vitigni autorizzati in provincia di Verona, è un vino rosso rubino chiaro tendente a volte al cerasuolo che si trasforma in granato con l’invecchiamento; ha un odore vinoso con leggero profumo delicato, sapore asciutto, sapido, leggermente amarognolo, armonico, sottile.
Nelle vallate a nord di Verona si producono il Valpolicella Doc con i due sicuramente più famosi vini ottenuti con le uve appassite di Corvina veronese e Corvinone: i Docg Recioto e Amarone.
Il termine “Recioto” potrebbe derivare dalla voce dialettale “recia” (orecchio) che indica le ali dei grappoli che, in genere, è la parte del grappolo più matura e che veniva proprio scelta per l’appassimento oppure dal termine latino “racemus” (grappolo) per significare dei grappoli recisi e messi ad appassire. Anche per l’origine del nome “Amarone” esistono varie ipotesi, una lo fa derivare da amaro, cioè vino secco.
Ambedue questi vini si ottengono da uve appassite di Corvina veronese e Corvinone (dal 40 al 70%) e altre varietà veronesi (recentemente anche lo Spigamonti), in uvaggi molto personalizzati, nell’ambito naturalmente dell’elasticità concessa dai disciplinari di produzione.
Le uve scelte secondo precisi dettami e vendemmiate nel tardo settembre o ai primi di ottobre, vengono messe ad appassire su graticci o in plateaux in ambienti ben areati e asciutti. Si conservano almeno fino ai primi di dicembre, tempo di normale pigiatura.
L’identità del vino Amarone è ben descritta da Pino Botteon nelle righe che si riportano integralmente: “Vino maestoso che alla dignità sposa virilità e grazia; il suo colore rutilante, cardinalesco, con intreccio di granata e di vetusto, è sintesi di tramonti. Il suo profumo è dono di cento primavere. Austero, coriaceo, granitico, è insieme vellutato e carezzevole, sobrio, concettuoso, pensoso: solenne per fausta storia, esprime l’energia di zolle assetate, riflette la luce del cielo, ricorda il sacrificio dell’uomo”.
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