IGP eccellenti: Lardo di Colonnata
In un articolo pubblicato su questo portale qualche tempo fa, avevamo evidenziato come l'eccessiva proliferazione di riconoscimenti DOP ed IGP stesse conducendo il settore sulla pericolosa china della banalizzazione.
Ci sono situazioni in cui, però, il riconoscimento costituisce un'importante modalità di valorizzazione non solo del prodotto, ma anche del territorio ed è quindi strumento da utilizzare con grande senso di responsabilità per non azzerare una risorsa fondamentale per l'Italia, Paese ricco di tradizioni, storia, cultura, anche agroalimentare.
Un esempio che a me, che ho seguito per anni il settore, viene immediatamente alla mente è quello del Lardo di Colonnata, eccellenza della salumeria italiana.
Sul prodotto esistono varie leggende come quella che narra come Michelangelo, quando si recava a Colonnata per scegliere i blocchi di marmo per le sue sculture, si procurasse grandi quantità di lardo. Non si sa inoltre se la consuetudine di conservare il lardo nelle conche di marmo debba farsi risalire al popolo celtico oppure a quello romano o longobardo ovvero all'epoca dei Comuni.
Certamente il marmo è stato sempre alla base dell'economia locale: di qui l'idea di conservare il lardo nelle conche di marmo per proteggerlo dagli sbalzi di temperatura e dall'ambiente esterno ed offrire ai cavatori di marmo un alimento fortemente calorico, idoneo a consentire di sopportare le proibitiva e condizioni di lavoro.
La fortuna del prodotto nacque, come capita a volte, da un evento triste: nell'estate del 1996 furono effettuati diversi sequestri di lardo poiché non esistevano regole certe che disciplinassero la conservazione del lardo nelle conche. E ci viene in mente quanto Seneca scriveva a Lucilio 2000 anni fa: "Quante volte quella che sembrava una disgrazia è stata la causa e l'inizio di una brillante fortuna!".
Ed infatti, dopo il sequestro, si accesero i riflettori su Colonnata e quella che sembrava una produzione povera cominciò via via ad acquisire sempre maggiore prestigio e diffusione, tanto che cominciò a circolare molto più Lardo di Colonnata rispetto quello prodotto nel piccolo centro.
Nacque quindi l'esigenza di tutelare la produzione e si pensò al riconoscimento di una IGP che avrebbe tutelato il prodotto da qualsiasi tipo di evocazione e di usurpazione a vantaggio dei produttori locali che avevano saputo creare e conservare quella eccellenza. Dopo un lungo periodo di discussioni, incontri, confronti, procedimenti giudiziari, sì arrivò infine all'agognato riconoscimento della IGP Lardo di Colonnata.
Ed oggi che l'IGP è una realtà ed è possibile quindi tutelare il prodotto ed i produttori da qualsiasi tipo di usurpazione, constatiamo con piacere come il riconoscimento comunitario sia servito anche ad incrementare l'economia del piccolo centro di Colonnata. Questa frazione del comune di Carrara, situata sulle Alpi Apuane, è oggi conosciuta in tutto il mondo e la vecchia “Sagra del lardo” è diventata la “Festa del lardo di Colonnata”, la festa del prodotto che la sapienza degli abitanti del piccolo centro, il clima ed il marmo hanno trasformato in un'eccellenza che ha superato i confini dell'Italia e dell'Europa ed ha contribuito ad incrementare l'economia del nostro Paese.
Di Laura La Torre
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