Nell'Orto Botanico di Roma nasce “Vigneto Italia”
Roma si appresta a tornare agli antichi splendori vitivinicoli: nell'Orto Botanico della capitale, infatti, in autunno nascerà “Vigneto Italia”, il primo vigneto cittadino in cui saranno impiantate le uve autoctone di tutte le regioni italiane. Un vero e proprio Museo ampelografico, pensato con l'obiettivo di salvaguardare la biodiversità viticola del Bel Paese, che primeggia per quantità varietale vantando circa 500 uve autoctone attualmente riconosciute.
I fasti di una Roma Caput Vini torneranno a splendere, quindi, con un progetto di grande valenza per un Paese leader quali-quantitativo su scala mondiale della produzione, con circa 50 milioni di ettolitri di vino nel 2016.
Il progetto di Vigneto Italia
Il progetto Vigneto Italia sarà il primo Museo ampelografico italiano: un'oasi nel bel mezzo della metropoli che si pone un obiettivo complesso, ovvero un vigneto-registro delle varietà dei vitigni italiani.
Circa 624 mq di terreno dell'Orto Botanico, sito nel centro storico della capitale tra il panoramico Gianicolo e il rione Trastevere, saranno infatti vitati con 154 varietà di vitigni provenienti dalle 20 regioni italiane per un totale di 426 piante: dal vitigno campano del Tintore di Tramonti al Mayolet della Valle d'Aosta, dalla Granaccia della Liguria alla Cococciola d'Abruzzo.
Lo start dei lavori è previsto nell'autunno 2017, quando saranno impianti i vitigni con il sistema di potatura più antico, l'alberello, per conferire al vigneto l'aspetto di un giardino vitato curato a mano. Le tecniche di impianto e di manutenzione seguiranno quelle della viticoltura biodinamica, con impatto ecologico-inquinante-chimico pari a zero sotto l'egida del Responsabile agronomico dell’impianto, il Dottor Leonello Anello, esperto di agricoltura biodinamica.
La prima vendemmia è prevista per il 2019 con una micro-raccolta stimata pari a 750 kg, dalla quale verrà prodotto un IGT poiché il disciplinare della DOC Roma non prevede una simile molteplicità di varietà.
I protagonisti del vigneto di Roma
Questa nuova, o meglio ritrovata, veste georgica della Capitale la si deve a Luca Maroni, noto analista sensoriale e guru del vino, romano di nascita, a cui si deve non solo la classifica dei Migliori Vini Italiani ma anche il ritrovamento e reimpianto della vigna originale di Leonardo da Vinci in Milano, presentata ad EXPO 2015.
La sfida è stata raccolta ed accolta con entusiasmo dalla Direttrice dell'Orto Botanico di Roma, la Prof.ssa Loretta Gratani, ed è stata votata all'unanimità dal consiglio di amministrazione dell’Università “La Sapienza” di Roma cui spetta la gestione del Museo Orto Botanico.
Il partner tecnico è VCR, Vivai Cooperativi Rauscedo, leader a livello mondiale di vivaistica viticola, che ha aderito al progetto con una fornitura a titolo gratuito di tutte le barbatelle e i portinnesti delle varietà autoctone selezionate per il primo impianto.
Roma Caput Vini
Il progetto è un modo simbolico per ricordare il passato ruolo di Roma nel campo vitivinicolo.
Da romano, Luca Maroni si dichiara molto rammaricato per la perdita della secolare identità vitivinicola di Roma in cui, a Monte de'Cocci a Testaccio, sorgeva il più grande mercato del vino dell'Impero. Il guru del vino evidenzia con dispiacere come Vigna Clara e Vigne Nuove, un tempo ricoperte di filari, ormai siano quartieri residenziali e come i Giardini Vaticani e lo stesso Orto Botanico, un tempo ricoperti da vigneti, oggi ne siano privi.
Luca Maroni, infine, osserva che a livello regionale esistono già degli esempi di collezioni private di colture locali, come quella di Fazio in Sicilia, ma che il Vigneto Italia è la prima iniziativa su scala nazionale, con sede nel cuore di Roma, e che può vantare un partner prestigioso come l'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
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