Grande attesa per il Congresso di Assoenologi a Firenze
Da l'Enologo - n°6 Giugno 2017 - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Il programma per il 72° Congresso di Assoenologi, a Firenze dal 17 al 20 novembre 2017, è quasi pronto e fa scintille. A partire dal posizionamento alla Stazione Leopolda. Un'architettura industriale di 6.000 mq coperti nel centro di Firenze, appositamente pensata per eventi culturali, artistici e di comunicazione. Oltre alle suggestioni che offrono i suoi alti archi e le sue pareti a mattoni, la caratteristica principale della Stazione Leopolda è la grande versatilità che deriva dal fatto di essere uno spazio infinitamente modificabile. Grazie a questa sua caratteristica sarà possibile organizzare al suo interno tutte le principali fasi congressuali, dall’inaugurazione alle degustazioni, alle relazioni tecniche, fino ai pranzi. È centralissima in città, facilmente raggiungibile, ben collegata alla vicina Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella e alle strutture alberghiere convenzionate. Nel prossimo numero il programma ufficiale dell'evento con le modalità d'iscrizione.
Il Congresso Nazionale di Assoenologi in collaborazione con Pitti Immagine
L’esclusivo posizionamento del 72° Congresso alla Leopolda di Firenze si deve all’accordo di collaborazione fatto con Pitti Immagine, impresa italiana che opera ai massimi livelli internazionali nella promozione dell'industria e del design della moda, attività che di recente si è estesa anche ai settori dell’enogastronomia. Grazie alla loro sensibilità e collaborazione, unita a quella del Comune di Firenze, Istituti di credito, Federvini, Consorzi, e, naturalmente alle numerose aziende amiche, sarà possibile realizzare un evento di portata straordinaria.
Il programma ufficiale del Congresso, con scheda di adesione e costi, sarà diffuso tra qualche settimana. Ma possiamo già fare alcune importanti anticipazioni. Innanzitutto il tema generale. Quest’anno sarà il congresso della “sostenibilità”, intesa a tutto tondo: sostenibilità nel vigneto, in cantina, dal punto di vista del consumatore, nella cooperazione, in azienda, in cucina. Ma soprattutto una sostenibilità vista con gli occhi della scienza, ovvero supportata dal metodo scientifico.
Il tema unico del Congresso di Assoenologi: la Sostenibilità
Tre relazioni saranno dedicate all’analisi dell’agricoltura biologica e biodinamica affidate a personaggi di primo piano, quali Ruggero Mazzilli (fondatore di Sopevis); il francese Nicolas Joly, considerato il guru della biodinamica; e Steve Matthiasson dalla California. Poi Oscar Farinetti ci parlerà della sostenibilità vista dal consumatore, Ruenza Santandrea della sostenibilità nella cooperazione e Renzo Cotarella di quella aziendale.
Non mancherà la parte dedicata alla cucina sostenibile, con una tavola rotonda tra chef e ristoratori. Insomma il tema Sostenibilità sarà sviscerato sotto ogni punto di vista, in modo razionale, limpido e approfondito. Per fare chiarezza in questo periodo di grandi incertezze e allarmismo sul futuro del pianeta.
Tre degustazione al Congresso di Firenze
Ai due momenti di relazioni se ne affiancheranno altri dedicati alle degustazioni. La prima riguarderà i vini del territorio. La Toscana è una delle prime regioni italiane a produrre vini che hanno fatto grande l’Italia. L’analisi sensoriale sarà dedicata principalmente ai suoi grandi rossi prodotti con uve Sangiovese, fra questi Chianti, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano, ma anche a bianchi prodotti da uve autoctone, come nel caso della Vernaccia di San Gimignano. Una seconda degustazione riguarderà invece i vini del Portogallo, continuando la scia che ha visto Paesi ospiti negli ultimi congressi: la Francia, la Spagne e, lo scorso anno, la Germania.
Quest’anno si è poi pensato di arricchire il già ricco programma del congresso con un’ulteriore perla che, secondo la presidenza potrebbe essere riproposta anche nei prossimi appuntamenti. In aggiunta alla degustazione alla cieca dei vini più rappresentativi della regione ospitante (la Toscana in questo caso) si farà presentare direttamente dai loro produttori due vini “simbolo” della regione la cui importanza storica è indiscutibile. A Firenze un Tignanello e un Sassicaia, anno 1998, che saranno raccontati rispettivamente dal Marchese Piero Antinori e dal Marchese Nicolò Incisa della Rocchetta.
A Firenze il confronto con le aziende
Un altro segmento sarà invece dedicato alla presentazione delle nuove tecnologie sviluppate dalle aziende amiche, sempre al fianco degli enologi italiani per supportarli nel loro lavoro. Una preziosa occasione di scambio di opinioni finalizzato all’ottenimento di soluzioni sempre più mirate e all’avanguardia.
Fin qui abbiamo parlato delle sessioni congressuali vere e proprie, ma molti saranno anche i momenti esclusivi di contorno. Una serata a Palazzo Vecchio, nel meraviglioso Salone dei 500, con un concerto del Maggio Fiorentino e, a seguire, un aperitivo rinforzato nei sublimi cortili del Michelozzo. E poi una esclusiva serata di gala di chiusura con la regia del grande Bruno Vespa che ancora una volta saprà sorprenderci con ospiti eccezionali.
Da l'Enologo - n°6 Giugno 2017 - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
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