La Vendemmia 2018 in Emilia Romagna
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Assoenologi
(Approfondimento dell'articolo Vendemmia 2018: i dati definitivi)
Quantità: +28% rispetto vendemmia 2017
La vendemmia in Emilia Romagna è iniziata a ridosso di Ferragosto con le basi spumanti di Chardonnay e Pinot bianco, mentre per lo Chardonnay destinato ai vini fermi e il Sauvignon lo stacco delle uve è iniziato nell’ultima settimana di agosto. La produzione di queste varietà precoci si è rivelata ottima sia dal punto di vista sanitario che dal punto di vista qualitativo. Lo stesso dicasi anche per le uve di Grechetto gentile (Pignoletto), visto che le basi presentano buone note aromatiche con discrete acidità maliche. Bene anche le Albane che hanno generato prodotti meno strutturati ma più freschi e fruttati. Lo stacco del Trebbiano è iniziato a ridosso della metà di settembre; con produzioni decisamente abbondanti grazie anche alle precipitazioni che hanno preceduto l’inizio della vendemmia.
Più che soddisfacenti i risultati per le varietà a bacca rossa. Le uve Merlot, la cui raccolta è iniziata a metà settembre, presentavano valori zuccherini inferiori allo scorso anno, ma con una buona freschezza aromatica. Ottimi anche i Sangiovesi che, nella maggior parte dei casi, quest’anno non hanno subito problemi di siccità. Per tale varietà i conferimenti sono iniziati a ridosso dell’ultima decade di settembre, con livelli qualitativi più che buoni e con diverse punte di eccellenza.
In Emilia la vendemmia ha avuto un decorso positivo con un aumento della produzione rispetto allo scorso anno di circa il 25%. L'Ancellotta, il primo rosso ad essere raccolto, ha registrato un livello quantitativo simile allo scorso anno. I Lambruschi, nonostante la maggiore quantità, sono stati caratterizzati da uno stato sanitario eccellente e da un ottimo grado di maturazione e contenuto zuccherino per le varietà Lambrusco Salamino, Lambrusco Marani e Lambrusco Grasparossa. Il Lambrusco di Sorbara ha invece evidenziato dei cali produttivi a macchia di leopardo dovuti a problemi fitosanitari. La Malvasia presenta un interessante quadro aromatico ma, a conferimenti avvenuti, non ha fatto registrare quantità abbondanti, così come la Bonarda.
Quantitativamente parlando si registra un aumento del 28% rispetto al 2017 che ha permesso di ripristinare le scorte di vini mancanti derivate dalla scorsa campagna.
Fonte Associazione Enologi Enotecnici Italiani - Assoenologi
Dettaglio della vendemmia 2018 per ciascuna regione italiana
Cliccando sui link che riportiamo qui di seguito, si accederà al dettaglio sulla produzione vitivinicola 2018, regione per regione.
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