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I cocktail a base di vino e grappa fanno tendenza

18 Aprile 2022
I cocktail a base di vino e grappa fanno tendenza
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Tra le tendenze dell’edizione 54 di Vinitaly, conclusasi a Veronafiere il 13 aprile, c'è sicuramente l’area Mixology che ha fatto registrare il tutto esaurito e fa da trend setter sull’evoluzione delle abitudini di consumo, dagli aperitivi ai cocktail low o free alcol. E il vino irrompe in maniera sempre più determinante nel mondo nei drink mixati, anche in virtù di una crescente domanda dei giovani verso calici meno alcolici e più facili da bere.

L’indagine dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly sul mercato americano, da sempre vero incubatore di tendenze, evidenzia come le nuove generazioni “miscelino” sempre di più il vino con le nuove bevande socializzanti. Una sorta di spritz o Bellini 4.0, fatto di ready to drink, di nuovi cocktail come il Negroni con il vermouth o il Red splash, a base di tequila, vino rosso, limone, lime e agave di vino aromatizzato alla frutta (come l’Asti al pompelmo rosa).

Mixology
Grande successo per l'aerea Mixology durante lo scorso Vinitaly

L'arte della miscelazione

Un’arte, quella della miscelazione, che sintetizza in sé innovazione e nuove competenze, con una generazione di giovani bartender ispirata da modelli ed esempi che hanno fatto la storia della disciplina nel corso degli ultimi vent’anni. E sono queste figure, veri e propri chef della miscelazione, che dettano nuove tendenze e costumi del settore, mettendo sempre al primo posto la qualità del prodotto, sia nella rinascita di drink storici che nelle nuove sperimentazioni. È in tale contesto che viene riscoperta la grappa, tradizionale dopo-pasto dall’identità demodé, che viene svecchiata e rinnovata in ottica di miscelazione. Allo stesso modo, nei cocktail spazio anche a kombucha e saké, una valorizzazione dal sapore cosmopolita che si spinge verso nuove frontiere del gusto.

Barman in azione
Un barman in azione durante lo scorso Vinitaly

E l’originalità la fa da padrona anche dal punto di vista visivo, con i bicchieri che smettono di essere semplici strumenti per diventare parte della composizione e il ghiaccio che assume un ruolo da protagonista reinventandosi in sfere o diamanti. E come nel mondo del vino, anche la mixology conosce una crescita delle preparazioni free e low alcol, con risultati lontani dai classici e noiosi analcolici: la cura e la ricercatezza di questi drink raggiungono quelle dei tradizionali cocktail alcolici, per garantire qualità e raffinatezza a qualsiasi livello di gradazione. 

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