Il mercato del vino in Libano
Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Il Libano è l’unico Paese del Medio Oriente che può vantare una produzione vinicola apprezzata anche in contesti internazionali. Quasi il 50% della produzione è destinata ai mercati esteri. Sono censite quasi 50 cantine produttive, soprattutto di piccole e medie dimensioni, per una produzione complessiva tra gli 8 e gli 8,5 milioni di litri. Secondo la "Union Vinicole du Liban" (UVL), l'associazione ufficiale dei produttori di vino del Paese, circa il 70% della produzione è soddisfatto dai 4 più grandi produttori: Château Ksara, Château Kefraya, Château Musar e Château St. Thomas. Si tratta per lo più di una produzione da uvaggi internazionali, le viti autoctone sono presenti ma ancora poco sviluppate.
Il costo del vino in Libano
Il consumo medio pro-capite di vino nel 2019 è stato di 1,6 litri. La preferenza va al vino fermo, per l’87,5%. Il prezzo medio di una bottiglia di vino nel 2019 è di 48 euro. Le stime per i prossimi anni prevedono una crescita del 29% dei prezzi fino a 62 euro. Dal 2010 il prezzo medio del vino in bottiglia è aumentato del 96% passando da 24 a 48 euro.
Per quanto riguarda le importazioni, nel 2019 l'Italia è il secondo fornitore di vino, dopo la Francia, nel mercato libanese con una quota di mercato del 13% e un valore complessivo di oltre 2,3 milioni di dollari. Rispetto al 2018, le esportazioni italiane sono aumentare del 10%, quelle della Francia sono invece diminuite del 28%.
La preferenza del consumatore libanese è per il vino locale in ragione del costo competitivo rispetto al vino importato e dell’uvaggio internazionale che risulta noto nel gusto e nelle possibilità di abbinamento rispetto alle varietà autoctone che vengono scelte ed apprezzate solo dai consumatori più attenti ed esperti. Lo spumante e il prosecco italiani sono particolarmente apprezzati, con una quota di mercato del 34,42% e un valore totale di oltre 1,4 milione di dollari. Italia e Francia detengono il 97% del mercato dei vini spumanti.
Il vino italiano in Libano
La presenza di vino italiano è diffusa e apprezzata. Sono rappresentate nel mercato oltre 100 cantine italiane con un portafoglio complessivo di oltre 400 etichette. Il crescente apprezzamento dei vini italiani da parte dei consumatori libanesi è confermato dal tasso di crescita annuo composto degli ultimi 6 anni che segna un +22,5% a fronte del tasso di crescita annuo composto delle importazioni dal resto del mondo si è attestata ad +3,9%.
La promozione del vino italiano a Beirut
Dal 2018 l’ufficio di Beirut di Ice-Agenzia ha dato il via a un’azione promozionale a sostegno del vino italiano con l’organizzazione di workshop, degustazioni guidate, campagne pubblicitarie e redazionali. L’azione ha come obiettivo di dirottare la preferenza del consumatore libanese verso il vino italiano, affiancando gli importatori e distributori libanesi di vino italiano nelle loro azioni di marketing nei canali on trade e off trade e aumentando la conoscenza del vino italiano, delle sue specificità, della sua storia e della sua tradizione.
L’entrata del vino nel mercato libanese è favorita dall’Accordo di associazione UE-Libano che ha determinato una riduzione anche del 50% di dazi doganali in favore del vino europeo. Per i vini spumanti, codice doganale 220410, il dazio è del 11,25%; per i vini fermi di qualità (docg, doc), codice doganale 220421, il dazio è del 35%, mentre per i vini fermi diversi da quelli di qualità il dazio è del 56%. Tutti i prodotti sono soggetti ad un’accise pari a 600 Lire libanesi per litro di prodotto.
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