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Il consumo del vino in Canada

20 Gennaio 2020
Il consumo del vino in Canada
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Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani

Negli ultimi 10 anni le nostre esportazioni verso il Canada sono aumentate del 30% in quantità e del 66% in valore. Nel 2009 l’Italia esportava in Canada 60 milioni di litri per un valore di CAD 326 milioni. L’incremento medio annuale (dal 2009 al 2018) è stato quindi del 3% in quantità e del 6% in valore.

In quantità, nonostante la piccola flessione delle importazioni dall’Italia (-3,5%), l’Italia rimane il primo Paese fornitore con una quota di mercato del 18,3%, davanti a Australia (17,2%), Usa (14,9%) e Francia (14,6%). In valore, la Francia è il primo Paese fornitore (Cad 567 milioni, con una quota del 21,9%), mentre l’Italia è il secondo Paese, con 540 milioni di dollari canadesi. L’80,5% dei vini italiani esportati in Canada sono vini fermi in bottiglia (quota di mercato del 22%). Il 10,2% sono spumanti (quota di mercato del 44%, di gran lunga superiore alla Francia 22%). I vini sfusi generalmente di qualità inferiore sono importati soprattutto da Australia (37%) e Spagna (14%).

il consumo del vino in Canada
In aumento l'import ed il consumo di vino italiano in Canada

I dati del consumo del vino in Canada

Il consumo pro capite in Canada è di 16,6 litri (era di 13,1 litri nel 2006). Per provincia, il Québec registra il maggiore consumo, con 23,3 litri, mentre l’Ontario 15,2 litri. Per categoria, i consumi sono dominati dal vino rosso (52%), pari a 246 milioni di litri, e dal vino bianco (36%), 170 milioni di litri. I Canadesi in generale preferiscono il vino rosso, ma i consumi di vino bianco aumentano più velocemente di quelli di vino rosso.

Un’analisi prodotta da “Wine Intelligence” per conto di IEM (International Exhibition Management) indica che in Canada il 39% di chi beve vino beve vino italiano previlegiando i vini della Toscana (il Chianti soprattutto) e i vini della Sicilia, che da una decina di anni sono entrati nelle grazie dei monopoli (LCBO e SAQ). Piemonte e Veneto rimangono, con la Toscana, le regioni italiane al top, grazie all’offerta di prodotti classici (Barolo, Nebbiolo, Amarone, ecc.).

L'incremento dei consumi di spumante italiano in Canada

La stessa analisi di “Wine Intelligence” per conto di IEM rivela anche che il 54% dei consumatori ha bevuto nell’ultimo anno spumanti italiani. I vini spumanti registreranno nel periodo 2017-2022 secondo le previsioni di Euromonitor International un incremento del 48% e il vino rosé del 29%.

I Canadesi hanno bevuto 17 milioni di litri di vino spumante, + 13% rispetto al 2017, ed è la categoria di vino che ha registrato l’aumento più importante seguito dal vino rosé (+9%).

La popolarità del vino spumante e del prosecco in particolare è crescente ed è sostenuta anche dal costo relativamente accessibile e dall’uso (il prosecco può essere bevuto a qualsiasi ora soprattutto utilizzato nella mixology sempre più popolare in Canada).

il consumo del vino in Canada
Il Canada incrementa il consumo di spumante italiano

La deregolamentazione della vendita di vino nelle province del Canada

Uno dei cambiamenti più significativi in questi ultimi anni sul mercato canadese dei prodotti alcolici, che ricordiamo è un mercato monopolistico statale (un diverso monopolio in ogni stato), è senza dubbio la deregolamentazione, particolarmente in Ontario e in British Columbia. Da fine ottobre 2016, l’Ontario permette infatti la vendita di vino di valore superiore a CAD 10,95, sia di produzione locale che importato, in alcuni supermercati alimentari selezionati, ma i prezzi dovranno essere uguali a quelli del monopolio.

In British Columbia il governo ha invece permesso solo la vendita di vino di produzione locale nei negozi alimentari, misura che ha dato origine a un reclamo Usa presso il WTO e che nel quadro del CUSMA il Canada si è impegnato a fare modificare per permettere la vendita anche di vino importato. In Québec, invece, dove i vini importati sfusi e imbottigliati nella provincia sono già venduti nei negozi alimentari, la novità è di avere consentito, da dicembre 2016, anche la vendita di vini prodotti nella provincia, autorizzando allo stesso tempo la menzione in etichetta del vitigno e dell’annata. Tuttavia, la misura più interessante per i nostri prodotti nella provincia francofona, è di aver autorizzato la vendita di vini importati da asporto ai ristoranti.

Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani

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