Il vino in Sicilia, terra di contrasti ed eccellenza
Terra di contrasti e particolarità climatiche, culturali e ambientali, la Sicilia è un mondo a sé. Basti pensare al variare anche repentino dei suoi paesaggi: dalle nevi dell'Etna alle assolate spiagge di Capo Passero, dalle città d'arte alle isole degli arcipelaghi.
Non è un caso, dunque, che i vini in Sicilia siano la perfetta espressione di tale complessità e varietà: bianchi, rossi, spumanti, passiti, vini liquorosi, secchi e dolci... già solo a leggerli sembra di sentirli sulle labbra, mentre ci apprestiamo a iniziare il nostro viaggio nella tradizione enologica siciliana.
Ciò che caratterizza la Sicilia è la forbice temporale di 90 giorni in cui viene effettuata la vendemmia. Nella prima decade di agosto inizia infatti la raccolta dello Chardonnay, che dà vita nella Sicila occidentale alla famosissima e suggestiva "vendemmia notturna", effettuata in quegli orari per avere l'uva più fresca, evitando così il dispendio energetico per abbattere la temperatura e evitando inoltre lo stress delle uve, che riescono così a mantenere tutta l'acidità. La vendemmia in Sicilia si conclude quindi nella terza decade di ottobre, in cui sull'Etna, nella zona orientale della regione, si raccoglie il Nerello Mescalese.
Uno sguardo sul territorio vitivinicolo della Sicilia
La Sicilia è l'isola più grande del Mediterraneo nonché la regione italiana più estesa. Assieme a Veneto, Emilia Romagna e Puglia, è anche uno dei territori con la maggiore produzione vitivinicola del Paese. Dal punto di vista puramente morfologico è la collina a far da padrona ricoprendo il 62% del suo territorio. Il 24% è montuoso, il resto pianeggiante. La composizione del suolo è di orgine vulcanica con tessitura scura e minerale non solo alle pendici dell'Etna ma anche nel territorio dei Monti Iblei. Il clima è mediterraneo, particolarmente arido sulle coste meridionali e più umido con precipitazioni maggiori nelle zone interne e sulla costa tirrenica.
Storia del vino in Sicilia
La vite in Sicilia fu introdotta dai Fenici e sviluppata dai Greci unitamente alle coltivazioni dell'olivo e del grano. È con la nascita del Marsala nel 1773, per mano dell'inglese John Woodhouse, che si ha il vero boom nella produzione di vino che durerà fino all'epidemia di filossera del secolo successivo. Fino agli anni Settanta del nostro secolo la regione produceva solo ed esclusivamente vini da taglio per rinforzare vini francesi un po' "scarichi" ma è proprio quando questo bisogno è venuto meno che i produttori hanno deciso di focalizzarsi sulla qualità dando inizio a quel processo che ha poi portato all'eccellenza.
Viaggio alla scoperta dei vini della Sicilia
Di solito, se noi italiani pensiamo al vino, ci vengono in mente per prime Toscana e Piemonte: questo perché tutti noi presto o tardi nella vita sentiamo parlare di "Chianti" o "Barolo".
La Sicilia, invece, è apprezzatissima all'estero perché ricoperta da un'aurea magica che richiama un passato lontano tra il classicismo della Magna Grecia e quel qualcosa di esotico derivante dalle influenze arabe. Al giorno d'oggi quest'isola affascinante riesce a raccontarsi alla perfezione tramite vini sensuali e appaganti prodotti da viticoltori che hanno profondamente a cuore il territorio e la sua identità.
La zona di Messina e la Malvasia delle Lipari
La zona di Messina, a nord-est della Sicilia, è terra di vini rossi ma con volumi di produzione bassi. Un forte contributo all'eccellenza vinicola della zona proviene dalle Eolie, in cui si produce Malvasia delle Lipari.
I vini della DOC Etna
La DOC Etna è stata la prima denominazione a esser riconosciuta nella regione e vi rientrano vini sia da vitigni a bacca bianca come il Carricante e il Cataratto, che vitigni a bacca nera come le varietà di Nerello. Questa zona, caratterizzata da un ricco terreno vulcanico, è molto seguita dagli esperti e negli ultimi 15 anni si è impegnata in una produzione di vini di qualità.
Siracusa: la patria del Moscato
La zona di Siracusa, sulla punta sud dell'isola, è famosa per i suoi Moscati prodotti a partire dalle uve di Moscato Bianco. Il territorio ha suolo sabbioso e ricco di ferro e ospita due DOC di Moscato: il Moscato di Noto e il Moscato di Siracusa.
Ragusa e la sua DOCG Cerasuolo di Vittoria
Affascinante per la sua terra rossa, minerale e per il forte influsso del mare, la zona di Ragusa ospita l'unica DOCG della Sicilia: il Cerasuolo di Vittoria, un vino rosso carico di colore, che ricorda quello delle ciliegie ("cerase" appunto) tipiche della zona. Il vino è prodotto a partire da uve Frappato e Calabrese, e risulta poco poco tannico e poco acido, morbido al palato e di facile bevibilità. Il Cerasuolo di Vittoria si abbina bene anche con il pesce.
Trapani, la zona del Marsala
La zona a nord-ovest della Sicilia è quella che ospita il 45% dei terreni coltivati a vite dell'intera isola. Il suolo è argilloso calcareo e ospita principalmente vitigni a bacca bianca come Cataratto, Grecanico e Grillo, mentre nella zona di Alcamo si coltiva l'Inzolia.
La DOC più importante qui è la DOC Marsala che, a seconda del grado alcolico – minimo al 17% - e della durata dell'invecchiamento – minimo 1 anno – si suddivide in:
- Fine;
- Superiore;
- Superiore Riserva;
- Vergine o Soleras, secondo il metodo delle botti a caduta;
- Soleras Stravecchio, con invecchiamento superiore ai 10 anni.
Il Marsala è ottenuto da uve Grillo, Cataratto e Inzolia, ma anche da uve rosse vinificate in bianco come Nerello Mescalese, Nero d'Avola e Pignatello e viene distinto per colore:
- Oro, senza aggiunta di mosto cotto;
- Ambra, che prevede l'aggiunta di mosto cotto in quantità superiore dell'1%;
- Rubino, che non prevede l'aggiunta di mosto cotto, bensì l'utilizzo di uve nere e, in caso, bianche che però non superino il 30%.
Il Marsala si distingue anche per grado zuccherino:
- Secco, con presenza di zuccheri non superiore a 40g/l;
- Semisecco, con quantitativo di zuccheri compreso tra i 40 e i 100g/l;
- Dolce, con un quantitativo di zuccheri che supera i 100 g/l.
Lo Zibibbo di Pantelleria
L'isola di Pantelleria, oltra ad essere riconosciuta come patrimonio dell'UNESCO, ospita la DOC Moscato di Pantelleria con vini ottenuti da uve Zibibbo. I terreni sono sabbiosi e ricchi di pomice e le viti sono allevate esclusivamente in apposite buche in modo da ripararle dalla forza del vento. La resa è molto ridotta.
I vitigni coltivati in Sicilia
I vitigni a bacca bianca della Sicilia sono:
- Cataratto, il terzo vitigno italiano per diffusione dopo il Sangiovese e il Trebbiano;
- Grillo, allevato principalmente nella provincia di Marsala, è un vitigno difficile, dalle basse rese, che è stato rivisitato negli ultimi anni;
- Inzolia, vitigno che in Toscana prende il nome di Ansonica;
- Malvasia delle Lipari, vitigno aromatico;
- Greco;
- Fiano;
- Zibibbo;
- Carricante, allevato sull'Etna, vitigno che necessita di una lunga maturazione;
- Chardonnay.
I vitigni a bacca nera della Sicilia sono:
- Nerello Mescalese, vitigno eccellente, massima interpretazione del vulcano. I terreni su cui è allevato si affacciano sul mare e sono ricchi di pomice e polvere lavica;
- Nerello Cappuccio;
- Nero d'Avola, che regala vini con sentori di ciliegia, mora e mirtillo e di struttura importante;
- Frappato;
- Syrah, alter ego del Nero d'Avola. Una teoria lo vuole proveniente da Shiraz in Iran, un'altra da Siracusa. Viene spesso abbinato al Mescalese per dare colore.
Ti è piaciuto questo articolo? Votalo!
Se l'articolo ti è piaciuto, metti le 5 stelline!
Altri articoli simili a "Il vino in Sicilia, terra di contrasti ed eccellenza"
Il vino nel Lazio: la viticoltura tra mare e vulcani
06 Settembre 2017Toscana: la storia del vino italiano
25 Luglio 2022Viaggio a Salina, terra della Malvasia delle Lipari
31 Gennaio 2024Calici di Stelle 2023 in Sicilia
26 Luglio 2023Conosci la Malvasia delle Lipari?
06 Marzo 2017