Il vino in Napa Valley
Da l'Enologo - n°1/2 Gennaio/Febbraio 2018 - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Molti pensano che la Napa Valley sia molto più grande di quanto è in realtà. Nonostante la sua notorietà, rappresenta appena il 4% del vino prodotto in California e solo lo 0,4% della produzione enoica mondiale. Il clima è mediterraneo, con precipitazioni scarse o del tutto assenti durante l'estate e piogge abbondanti d'inverno. La pressione delle malattie e delle piante infestanti risulta quindi gestibile durante l'estate, il che agevola la viticoltura biologica. Viceversa, l'intensità delle piogge invernali è tale da comportare un rischio elevato di erosione del terreno.
Le aziende vitivinicole sono per lo più a conduzione famigliare; di conseguenza i proprietari hanno ampi spazi di manovra nel perseguire le loro idee in fatto di sostenibilità. La vallata è lunga e stretta, con aree incolte da entrambi i lati, il che tampona gli effetti della monocoltura e consente di avere una ricca flora e fauna allo stato naturale e assicura in una certa misura la lotta biologica nell'interazione con i vigneti. Queste aree incolte contribuiscono alla lotta antiparassitaria in vigneto poiché assicurano la presenza dei nemici naturali dei parassiti; va però sottolineato che i vigneti possono avere un impatto negativo sulle aree non coltivate, essendo queste situate a così breve distanza da quelle agricole.
Al centro delle preoccupazioni di un luogo come la Napa Valley deve esserci la sostenibilità complessiva del paesaggio.
Napa Valley: un’area molto vocata per il vino
In Napa Valley i suoli sono così vocati per la viticoltura perché consistono per lo più in rocce grossolane, ghiaia, limo e sabbia dilavati dalle montagne adiacenti. C'è una notevole varietà pedologica. Le montagne occidentali sono di origine vulcanica, mentre quelle orientali sono state formate dal sollevamento di antichi fondali marini.
Tuttavia, per la scarsità di precipitazioni nei mesi estivi, i suoli tendono ad essere poveri di sostanza organica e quindi risultano fragili e facilmente intaccabili dall'erosione ad opera dei torrenti e dei fiumi che sfociano nella baia di San Francisco e nell'oceano.
Vino in Napa Valley: i programmi di sostenibilità
La comunità vitivinicola della Napa Valley ha aderito a un certo numero di programmi di sostenibilità e ne ha sviluppati alcuni. Napa Green è un programma della Napa Valley Vintners Association. Fish Friendly Farming è un'organizzazione di parte terza che si occupa principalmente della salute di torrenti e fiumi.
Land-Smart è un'organizzazione di certificazione locale che si interessa soprattutto di conservazione dei suoli e altri aspetti della sostenibilità. La California Sustainable Winegrowing Alliance è un organismo certificatore ad ampio spettro la cui certificazione include la gestione delle avversità parassitarie, la conservazione dei suoli e le risorse umane. Naturalmente, la viticoltura biologica e biodinamica sono elementi importanti della sostenibilità nella Napa Valley.
Questi programmi condividono una filosofia generale in fatto di sostenibilità. Tutti concordano con la necessità di riqualificare le aree riparie danneggiate da anni di attività agricole. Preservare il suolo dall'erosione e mantenere il suolo in salute è estremamente importante. Si attribuisce una grande importanza alla conservazione delle acque freatiche, così preziose. L'idea di ridurre il più possibile il ricorso alle sostanze chimiche è un valore condiviso sia dalle aziende biologiche come la nostra che da quelle convenzionali che cercano comunque di migliorare sotto questo aspetto.
Promuovere la diversità degli habitat e la biodiversità contribuisce non solo alla lotta contro i parassiti, ma anche alla bellezza e alla qualità della vita. Nel mondo odierno, dobbiamo essere tutti consapevoli del nostro carbon footprint. Poiché la Napa è una lunga vallata fluviale che sfocia nella baia e nell'Oceano, tutti i vigneti devono adottare una prospettiva di tipo idrografico, nella consapevolezza del fatto che nessun vigneto è isolato e che tutte le nostre azioni hanno un impatto su chiunque si trovi a valle.
La salute dei corsi d'acqua nella Napa Valley
L'approccio sostenibile interessa l'intera proprietà e non solo la superficie vitata. Le aree coltivate hanno regimi diversi per quanto concerne le colture di copertura, ma al di là dell'area a vigneto, si sono previsti degli habitat naturali lungo i corsi d'acqua, in modo da proteggerli dalle attività agricole e conferire salute ai corsi d'acqua che fungono da arterie del paesaggio. Tra le diverse parcelle di vigneto si sono previste delle bordure per creare degli habitat negli spazi non utilizzati. In passato, questi corsi d'acqua venivano considerati solo come un meccanismo di evacuazione dell'acqua in eccesso.
Adesso vengono considerati habitat di importanza fondamentale. Nei prossimi anni le aree spoglie di vegetazione saranno colonizzate da piante endemiche. Abbiamo piantumato con piante tipicamente californiane abbiamo riqualificato i ruscelli e ora l’ambiente è ricco di uccelli e di altre forme di biodiversità.
Conservazione dei suoli per il vino nella Napa Valley
Un altro ambito della biodiversità di fondamentale importanza è la conservazione dei suoli. Il fattore determinante è il carbonio, in forma di sostanza organica del suolo. Il carbonio migliora la capacità di trattenere l'acqua del suolo, ne riduce il compattamento, migliora l'infiltrazione dell'acqua, ha un effetto tampone sul pH e sulla salinità dei terreni, riduce il dilavamento di nutrienti preziosi, migliora la tolleranza delle radici ai parassiti edafici, riduce i fenomeni erosivi, compensa il carbonio nell'atmosfera… e per produrre suoli ricchi di carbonio e di sostanza organica, il metodo migliore è quello delle colture di copertura.
Queste colture consistono in piante erbacee perenni dotate di apparato radicale profondo, con un buon adattamento alle peculiarità del clima mediterraneo della California settentrionale. Le loro radici affondano nel terreno fino a 2-3 m di profondità. Sequestrano carbonio in abbondanza e migliorano la qualità dei vini poiché competono con le viti per la risorsa acqua.
In primavera, questa specie autoctona utilizzata per l'inerbimento su suoli non lavorati è ancora verde e lussureggiante.
Successivamente, nel corso dell'estate, va in dormienza e diventerà di colore giallo dorato. Se la vigoria del vigneto non è sufficiente, non si può prescindere dalle lavorazioni, anche se da un punto di vista del carbon footprint preferiremmo evitarle.
Quando il suolo viene lavorato, seminiamo miscugli di legumi e di specie erbacee. Il principio comunque è di evitare sempre che il suolo attraversi l'inverno senza una qualche forma di copertura verde. Non vogliamo che le gocce di pioggia vadano ad impattare su un suolo spoglio e non prosprotetto.
Se la vigoria del vigneto è sufficiente, utilizziamo piante erbacee perenni, in caso contrario ricorriamo a piante annuali per poi arare la terra in primavera e riseminare in autunno, prima dell'inizio delle piogge.
Napa Valley e le colture di copertura
Attualmente, quando si impianta un vigneto, è necessario consultare un ingegnere civile che lo progetti in modo tale da conservare il suolo e minimizzare la deposizione di limo nei corsi d'acqua adiacenti. Questo tipo di erosione è cattiva per l’agricoltura e non è sostenibile. Dopo la vendemmia, il lavoro successivo consiste nel preparare il vigneto alle piogge dell'inverno. Tutte le aree soggette ad erosione devono essere protette prima dell'inizio delle piogge durante l'autunno.
Durante l'estate il nostro clima è così siccitoso che la maggior parte dei vigneti hanno bisogno almeno di qualche intervento irriguo. Tuttavia, il livello della falda freatica si è abbassato e lo scavo di nuovi pozzi più profondi non sarebbe considerato una pratica sostenibile. Il nostro comparto deve prefiggersi di ridurre il dilavamento e contemporaneamente di aumentare l'infiltrazione di acqua piovana nel terreno e nell'acquifero; vanno inoltre favorite quelle pratiche colturali che riducono la quantità di acqua necessaria alla vite. I terreni che godono di miglior salute e i cui campioni sono ricchi di sostanza organica trattengono grandissime quantità di acqua. Un aumento della sostanza organica del suolo di un punto percentuale migliora la capacità di trattenere l'acqua nella misura di 254.000 litri per ettaro.
Utilizzare le colture di copertura per migliorare la sostanza organica del suolo è uno dei molti approcci con cui qualità del suolo, del vino, preparazione al cambiamento climatico, protezione dell'ambiente e riduzione dei rischi derivanti dalle pratiche agricole lavorano in modo sinergico.
Identificare i punti di forza e quelli di debolezza ed intervenire solo laddove è necessario è un modo semplice per migliorare la sostenibilità, la qualità del vino e la redditività. Ciò vale per l'irrigazione, ma anche per le colture di copertura e la lavorazione dei suoli, la concimazione, l'uso di ammendanti del suolo e in genere di qualsiasi prodotto per uso agricolo, a prescindere dal fatto che si tratti di prodotti biologici o convenzionali. Ogni intervento su una parte di vigneto che non ne ha bisogno è uno spreco di risorse e solitamente comporta una minor qualità del vino.
Orientamento dei filari ed efficienza idrica
Più recentemente, abbiamo scoperto che l'orientamento dei filari ha un notevole impatto sull'efficienza idrica delle viti.
Quando si piantano i filari in modo che il sole del pomeriggio vada ad incidere sulla parte superiore della chioma, anziché colpirla lateralmente, la vite riduce il proprio consumo idrico. Anche i grappoli vengono protetti dalle ustioni.
C'è una minor efficienza in termini di meccanizzazione agricola, ma viceversa si riscontra un miglioramento dell'efficienza idrica delle viti e della qualità del vino. Aggiungere dei distanziatori per allargare la chioma e proteggere la fascia fruttifera è un altro approccio che consente di ridurre il fabbisogno idrico della vite. Anziché irrigare per impedire la disidratazione dei grappoli, si utilizza l'ombreggiamento naturale della chioma, che risulta sufficiente.
Per proteggere i grappoli dalle scottature da sole non c'è bisogno di ricorrere ad interventi irrigui. Qualora tutte le altre misure risultassero insufficienti, è possibile proteggere i grappoli dalle scottature con teli ombreggianti e rendere la vite più resiliente al cambiamento climatico.
L’importanza dell'habitat e della biodiversità per il vino della Napa Valley
È impossibile parlare di sostenibilità senza parlare di habitat. L'habitat del vigneto comprende nidi per insetti per mantenere le popolazioni di insetti benefici, piante fiorite per nutrire i pollinatori, habitat per tutte le specie selvatiche, riduzione dei problemi derivanti dalla monocoltura, più bellezza e qualità della vita.
Nel nostro vigneto abbiamo realizzato delle bordure selezionando diverse piante in modo da ottenere una fioritura scalare nel corso dei 12 mesi dell'anno. Così facendo, riusciamo a mantenere una popolazione di insetti benefici per tutto l'anno.
Le bordure sono piantate lungo steccati o comunque in aree in cui non si sarebbero comunque piantate viti. È necessario un investimento iniziale per piantarle e un po' di lavoro di manutenzione, ma il loro valore aggiunto per il vigneto è straordinario, sia dal punto di vista della lotta contro i parassiti che sotto l'aspetto della bellezza.
Abbiamo poi posto sugli alberi alcune cassette nido per civetta per contribuire alla lotta contro i roditori. Uno dei piaceri della vita in vigneto è osservare i falchi e le civette che danno la caccia ai roditori. Alcune cassette nido per uccelli sono destinate alla Sialia mexicana. Questa specie locale a rischio di estinzione si nutre esclusivamente di insetti. Tiene inoltre lontani gli uccelli che si cibano di uva.
Nel progettare un vigneto in un'ottica di sostenibilità, si è portati a riflettere sulle case che possiamo offrire ai nostri alleati all'interno del mondo naturale. Con le scelte giuste, buona parte del vostro lavoro in vigneto verrà fatto gratuitamente dai vostri amici.
Il vino nella Napa Valley e la sostenibilità ambientale: lo stato attuale
La sensazione è però che siamo appena all'inizio in fatto di sostenibilità. Una criticità da risolvere riguarda l'esigenza di poter disporre di trattori elettrici che consentano di sfruttare l'energia solare.
Inoltre, ci sono alcuni suoli che risultano estremamente difficili da lavorare, e alcune piante infestanti che non rispondono bene agli interventi. Abbiamo davvero bisogno di disporre di erbicidi biologici validi per quelle situazioni specifiche che risultano problematiche per l'agricoltura biologica e sostenibile. La lotta biologica contro gli insetti, le malattie e altre avversità è un approccio corretto e sostenibile, ma spesso non viene fatta ricerca perché non ci sono utili sufficientemente interessanti per le aziende. Sono necessarie fonti di finanziamento per fare più ricerca sui metodi di lotta biologica. Esistono alcuni insetti e patologie per cui al momento non si dispone di approcci curativi o preventivi sostenibili.
C'è bisogno di ulteriori sviluppi in questi ambiti, per esempio di pesticidi biologici ad azione prolungata per situazioni specifiche. Infine, poiché la riqualificazione degli habitat va a vantaggio dell'intera comunità, sono necessari più aiuti pubblici per aiutare gli agricoltori a migliorare le loro terre.
Da l'Enologo - n°1/2 Gennaio/Febbraio 2018 - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
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