Quante calorie hanno i dolci di Pasqua?
Pasqua, (mangiando) con chi vuoi. Ma generalmente ciò che Liturgìa dètta. Tra profano e, sempre più indiretti, palpiti di sacralità.
Da questo punto di vista la Festa del "passaggio" (stando al corrispondente ebraico) si carica di rappresentazioni cibiche che rimandano al complesso ed antichissimo legame gastro-religioso.
Tralasciamo (meriterebbe uno studio) l'articolato capitolo 'rustico', peraltro oggigiorno molto divisivo fra sacrifici càrnei ed esplosione primaverile di verdure ed ortaggerìa in genere.
Già, Primavera: la Festività pasquale, "mobile" nel calendario cristiano (e peraltro non identica in tutti i suoi Culti) incarna questa stagione, "viene" fra il suo inizio e la fine d'aprile; e le chicche dolciarie che la infiorano sono piene di simbologia da 'nuova stagione'.
Calorie della Colomba di Pasqua
Cominciando dalla Colomba, la più presente specialità pasticcèra: che, per questa ricorrenza, ha 'fatto' l'Unità nazionale un po' come il Panettone (tendenzialnente più 'umido') l'ha realizzata a Natale. La forma richiama non solo l'uccello della Pace ma il volo, appunto il Passaggio e, dunque, la transizione; verso la fertilità, il clima meno freddo, la rinnovata varietà di prodotti della terra.
Una Colomba pasquale, classicamente pennellata dalle arance candite - in farcitura - e dalla glassa granellata, ha in media una caloricità di 400 per etto. Quindi trovi spazio (una 'Razione' calorica standard rimane intorno alle 2000 giornaliere, mediamente) nelle colazioni del periodo 'santo' - magari accompagnata da tè o caffè, amari - ma si tenga presente il suo consumo alla fine d'un lauto pasto: sia magari solo simbolico quantitativamente.
Occhieggiando qualche etichetta nutrizionale, nella messe ormai sterminata di proposte (lontano dallo standard, millanta varietà da rivestimenti e cremosità infinite: il valore calorico non cambia significativamente) notiamo un'escursione modica rispetto alle calorie che abbiamo fissato. Nulla di determinante, più o meno 50 di differenza, ma la curiosità è che tende a rimanere stabile il percento dei Glicidi (poco oltre la metà del totale 'calorigeno'), variando invece i grassi. Quindi, senza far oziose classifiche, se vogliamo la Colomba più burrosa, mangiamone ancora con più parsimonia.
La Pastiera e le sue calorie
Altro tòpos della golosità pasquale è la Pastiera, dolce napoletano classicamente ma oggi, usa dirsi, sdoganato geograficamente, oltre che, ahinoi, liturgicamente: visto che si fa quasi sempre e, soprattutto nelle regioni meridionali, compare in routinari tris-dessert della ristorazione ordinaria.
Caratteristica del Dolce tondo dalla pasta frolla 'rigata' è la presenza, oltre a più comuni ingredienti di pasticcerìa, di ricotta e grano. La ricotta è ottimo alimento, soprattutto per la ricchezza in Calcio in un Lattoderivato dalla caloricità non elevata. Il grano - manco a dirlo - è tipico emblema della fertilità, sintetizza le promesse primaverili ed "informa" l'Icona del Cristianesimo: il Pane, primo alimento e Corpo sacro.
In alcune aree della Campania, interne o più lontane da Napoli, al posto del grano s'usa il Riso. Scelta solo apparentemente più esotica: l'Italia, di quest'altro cereale è prima produttrice europea; l'effetto icònico è poi similare: per la sua morfologia minuta e "molteplice" il Riso premette ricchezza ed auspica abbondanza; si pensi solo al non estinto uso di gettarlo sugli Sposi all'uscìta cerimoniale.
Tornando alla Pastiera, è dolce abbastanza umido, la Caloricità tendenzialmente intorno alle 350 per etto. Regolarsi, soprattutto nel pranzo festivo e nella tuttologista Pasquetta che raccoglie residui e propone frittate e pasticci. Fra l'altro in molte zone campane il termine pastiéra/pastiéro (pasta/o d'ieri) raduna diverse preparazioni, anche rustiche, che recuperano golosi avanzi in appariscenti morfologie.
Calorie dell'uovo di Pasqua
Cosa 'esce' per finire quest'excursus ghiotto? L'Uovo!
Di cioccolato, cioè d'un prodotto ad alta caloricità: oltre le 500 per etto. Che sia Fondente (dovrebbe esaltare la Pasta di cacao, ma attenzione, talvolta primo ingrediente resta lo Zucchero), Bianco (trionfo del Burro di cacao e della grassezza vegetale), al Latte (leggermente più proteico, l'unico cioccolato "base" non vegetariano) o Nocciolato (incorpora un ingrediente, le nocciòle, ancor più calorico: circa 600 per etto), il Cioccolato è lo specchio più ricorrente e goloso della trasgressione "energetica".
Dunque, pensiamoci ed abbiniamo i calcoli (numerici) a tutto il resto di questa dispensa. Senza trascurare, del cioccolato, il potere stimolante, gioioso e decisamente portatore d'euforia. E l'unicità (ancora salvaguardata abbastanza dal globalismo commerciale irreversibile) di un momento, quello magico di scartare, rompere e godersi un Uovo di Pasqua: doppia simbologia; quella foriéra della Specie che 'continua', come ogni uovo rappresenta. E l'infantile (si fa per dire) mito della Sorpresa: il Cibo gravido, per una volta non di altro cibo ma di un dono, dal più innocente al volutamente prezioso.
Ordunque, per pochi giorni ed in misurate dosi gustiamoci questi miracoli alimentari che rallegreranno le nostre facce di Pasqua!
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