Il mercato del vino ad Hong Kong
Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
Le importazioni di vino a Hong Kong provenienti dal Mondo sono state nel 2018 pari a 1,5 miliardi di dollari usa. Circa il 40% del vino importato viene poi riesportato verso la Cina.
L’Italia è il quinto Paese fornitore di Hong Kong, con un valore pari a oltre 36 milioni di Dollari Usa. La Francia è al primo posto, seguita da Australia, Regno Unito e Usa (per il Regno Unito va osservato che il valore esportato è dovuto sia al ruolo delle case d’asta che operano a Hong Kong, sia ai trader inglesi che importano vino dai Paesi produttori (anche dall’Italia) e poi lo riesportano a Hong Kong.
Come per altri mercati asiatici, i vini rossi rappresentano oltre il 95% del totale delle importazioni. La percentuale di vini bianchi aumenta però sensibilmente nel caso dell’Italia che presenta un rapporto di 70/30 tra rossi e bianchi esportati a Hong Kong.
Il vino italiano ad Hong Kong
L’Italia è l’unico fra i principali Paesi esportatori ad Hong Kong ad avere una percentuale così elevata di bianchi (30%). Se prima l’Italia era nota solo per i suoi vini più famosi (Barolo, Brunello e Chianti) ora anche vini di altre zone d’Italia si stanno facendo conoscere.
Il mercato del vino italiano ad Hong Kong si sta sviluppando costantemente negli ultimi anni, anche in conseguenza dell’aumento del numero di ristoranti italiani presenti sul territorio e della crescente attenzione verso il vivere italiano. Spesso i consumatori di vino a Hong Kong dichiarano di sapere che in Italia si producono ottimi vini ma di non sapere come distinguerli e apprezzarli.
Talvolta, inoltre, i consumatori sostengono che le etichette sulle bottiglie italiane sono troppo complicate e difficili da capire perché pongono l’accento sul territorio/luogo di produzione (che spesso è poco conosciuto e non sul tipo di uve/vino più facili da comprendere come i vini del nuovo Mondo).
I produttori vinicoli italiani, per guadagnare maggiori quote di mercato, dovrebbero affrontare il mercato affidandosi anche all’esperienza e ai suggerimenti degli importatori locali e supportandoli in una promozione “attiva” che spesso manca (come lamentano gli stessi importatori).
Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
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