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Coronavirus: le misure per le imprese vinicole e la ristorazione

15 Luglio 2020
Coronavirus: le misure per le imprese vinicole e la ristorazione
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Da l'Enologo - Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani

L’emergenza sanitaria generata dal Corona Virus è presto diventata un’emergenza economica profonda e radicale per tutto il tessuto economico nazionale e mondiale a cui non sfugge il settore vitivinicolo italiano.

Le misure di contenimento della pandemia hanno determinato limitazioni delle libertà individuali, collettive e d’impresa mai viste nella nostra storia repubblicana. Una situazione prima difficile per l’emergenza sanitaria e poi drammatica per le conseguenze economiche che ogni settore del mercato sta affrontando e ancora per molto tempo dovrà affrontare.

In questo panorama il legislatore italiano si è spesso trovato a legiferare in modo repentino, ripetitivo a volte, sfociando, talvolta, in scelte inutilmente burocratiche e farraginose (vedasi la querelle delle autocertificazioni).

Senza dimenticare il ruolo delle decine di Ordinanze Regionali emanate nei settori più svariati. La mole normativa è tale che risulta difficile anche agli “addetti ai lavori” orientarsi e ritrovare le regole corrette da applicare.

Il Decreto Rilancio

Primariamente occorre porre attenzione al famigerato Decreto Aprile che poi è diventato, di fatto, Decreto Maggio per poi essere rinominato Decreto Rilancio, pubblicato in G.U il 20 maggio 2020 (composto da ben 320 pagine, per un numero di 266& articoli di legge).

Il Decreto Rilancio introduce alcune misure di sostegno a favore di imprese, turismo, famiglie, lavoro e sostegno del reddito, mobilità, ristrutturazioni.

Per avere piena attuazione il Decreto Rilancio necessiterà comunque di ben 98 decreti attuativi.

Misure per le imprese

Per quanto attiene alle misure per le aziende dobbiamo sottolineare l’eliminazione dell’IRAP (acconto 2020 e saldo 2019) per tutte le imprese con fatturato annuo fino a 250 milioni di euro.

Covid: le misure per le imprese vinicole e la ristorazione
Il Decreto Rilancio introduce delle misure di sostegno per imprese, famiglie, lavoro a sostegno del reddito.

Viene confermata la proroga al 16 settembre del termine di ripresa dei versamenti già sospesi di aprile e maggio in favore dei soggetti esercenti attività di impresa, lavoro autonomo ed Enti non commerciali, con ricavi e compensi fino a 50 milioni di euro, che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel mese di marzo 2020 rispetto allo stesso mese del 2019 e nel mese di aprile rispetto allo stesso mese del 2019.

Il testo del nuovo decreto prevede lo spostamento delle seguenti scadenze fiscali al 16 settembre 2020:

  • IVA;
  • Ritenute d’acconto;
  • Contributi previdenziali;
  • contributi Inail;
  • Atti di accertamento;
  • Cartelle esattoriali e gli avvisi bonari;
  • Rate della rottamazione-ter e del saldo e stralcio.

Contributo a fondo perduto

Il Decreto Rilancia Italia prevede un contributo a fondo perduto per le Imprese con ricavi nel 2019 non superiori a 5 milioni di euro. Viene erogato dall’Agenzia delle Entrate e parametrato al calo del fatturato sul mese di aprile 2020 rispetto al corrispondente mese del 2019, superiore al 33%:

  • Minimo 2000 euro per le società e 1000 euro per l’impresa individuale (cumulabile col bonus INPS);
  • 20% del calo del fatturato per le imprese con fatturato fino a 400 mila euro;
  • 15% del calo del fatturato per le imprese con fatturato superiore a 400 mila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 10% del calo del fatturato per le imprese con fatturato da 1 a 5 milioni di euro.

Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, affitto d’azienda e cessione del credito

Le Imprese potranno beneficiare di un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell'ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati allo svolgimento di attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale di attività di lavoro autonomo.

Il credito spetta ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente. Per l’affitto d’azienda, comprensivi di almeno un immobile a uso non abitativo destinato allo svolgimento di attività industriale, commerciale, artigianale, agricola, di interesse turistico o all'esercizio abituale e professionale di attività di lavoro autonomo, il credito d’imposta spetti nella misura del 30 per cento dei relativi canoni.

Necessario sarà aver subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50 per cento nel mese di riferimento rispetto allo stesso mese del periodo d’imposta precedente.

Interessante la possibilità per l’Impresa che ha diritto al credito d’imposta della cessione del credito stesso al locatore o al concedente o ad altri soggetti, compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari.

Cassa integrazione guadagni

Le Imprese possono utilizzare la cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 per una durata massima di nove settimane per il periodo dal 23 febbraio al 31 agosto 2020, dopo aver completato tutto il periodo concesso potranno ottenere ulteriori cinque settimane.

Terminate tutte le 14 settimane (dal 1 settembre al 31 ottobre) possono chiedere ulteriori quattro settimane di trattamento. Per i settori del turismo, fiere, congressi e spettacolo le 4 settimane si possono utilizzare anche prima del 1 settembre.

Misure di sostegno alle imprese per la riduzione del rischio da contagio nei luoghi di lavoro

Vengono previsti Interventi straordinari destinati alle imprese promossi da INAIL, per l’acquisto di:

  • Apparecchiature e attrezzature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori, compresi i relativi costi di installazione;
  • Dispositivi elettronici e sensori per il distanziamento dei lavoratori;
  • Apparecchiature per l’isolamento o il distanziamento dei lavoratori rispetto agli utenti esterni e rispetto agli addetti di aziende terze fornitrici di beni e servizi;
  • Dispositivi per la sanificazione dei luoghi di lavoro; sistemi e strumentazione per il controllo degli accessi nei luoghi di lavoro utili a rilevare gli indicatori di un possibile stato di contagio;
  • Dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale.

Ricapitalizzazione delle Imprese

Per le società con fatturato annuo superiore a 5 milioni di euro e che vogliono aumentare il capitale sociale:

  • Deducibilità o detraibilità, per le persone giuridiche e persone fisiche che versano il capitale, di un importo pari al 20 per cento della somma investita nel capitale sociale;
  • Sostegno per gli aumenti di capitale attraverso un intervento dello Stato nelle stesse società, mediante l’acquisizione di strumenti partecipativi.

Per il settore vitivinicolo

Per il settore Vitivinicolo, al fine del “contenimento della produzione e per il miglioramento della qualità” viene stanziato un importo di 100 milioni di euro per l’anno 2020 (proprio per far fronte alla crisi di mercato nel settore vitivinicolo conseguente alla diffusione del coronavirus) da destinare alle imprese vinicole tenute al Registro telematico che si impegnano alla riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini a denominazione di origine ed a indicazione geografica attraverso la pratica della vendemmia verde da realizzare nella corrente campagna.

Settore HoReCa e ricettività

Viene riconosciuto un credito d’imposta ai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione in luoghi aperti al pubblico (bar, ristoranti, alberghi, ecc.) ed agli Enti non commerciali, pari all’80% delle spese per investimenti, per un massimo di 80mila euro, sostenute nel 2020, per interventi necessari per far rispettare le prescrizioni sanitarie e le misure di contenimento contro la diffusione del virus Covid-19, compresi gli interventi edilizi per il rifacimento spogliatoi, mense, realizzazione di spazi medici, ingressi e spazi comuni; arredi di sicurezza ovvero quelli necessari ad investimenti di carattere innovativo quali lo sviluppo o l’acquisto di tecnologie necessarie allo svolgimento dell’attività lavorativa e le apparecchiature per il controllo della temperatura dei dipendenti.

Covid: le misure per le imprese vinicole e la ristorazione
Le misure per la ristorazione in sintesi

Tale credito d'imposta è cumulabile, nel limite della spesa sostenuta, con altre agevolazioni. Bar, enoteche e ristoranti vengono esonerati dal primo maggio fino al 31 ottobre dal pagamento della tassa e del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, le imprese di pubblico esercizio titolari di concessioni o autorizzazioni per l’uso di suolo pubblico. Ugualmente misure specifiche vengono riservate alle Imprese del settore del Turismo cosi colpito dalla crisi Covid. Oltre all’esenzione IMU per il2020, merita attenzione il cd. Bonus Turismo, utilizzabile oltre che nelle classiche strutture ricettive anche nelle strutture agrituristiche ed enoturistiche pari ad euro 500 a nucleo familiare (misura massima per chi ha un reddito non superiore a 40.000 euro).

Le ri-aperture di ristoranti, hotel, agriturismi ed altri esercizi

L’altro interessante intervento legislativo ha riguardato le cd. “riaperture” degli esercizi come Ristoranti, hotel e strutture agrituristiche, bar, commercio al dettaglio e musei. Le riaperture sono state congegnate a “fisarmonica” nel senso che le singole Regioni potranno ordinare il totale o parziale lockdown nel caso in cui le curve epidemiologiche dei contagi si dovessero rialzare.

La Conferenza Stato Regioni del 15 maggio 2020 elaborando le linee operative per la riapertura ha aderito a regole più “morbide” rispetto al rigore delle Linee Guida Inail emanate qualche giorno prima che paventavano, ad esempio una distanza fra i tavoli di almeno 2 metri. Oltre alle misure stabilite dal Governo e dalle singole Regioni, è imprescindibile che le strutture rispettino: il dlgs 81/2008 sulla sicurezza sul lavoro; i Protocolli nazionali sulla salute e sicurezza del 14 marzo 2020 e del 24 aprile 2020 e le varie ordinanze regionali.

Conclusioni

La ripartenza economica, sociale e conviviale resta a questo punto nelle mani degli attori: clienti, imprenditori, collaboratori ed Istituzioni. Nella responsabilità il legislatore confida, nel rispetto delle misure indicate e suggerite, nella capacità dei singoli e degli imprenditori di farsi carico di questo sacrificio umano ed economico, con il necessario ed imprescindibile aiuto delle Istituzioni che, fino a questo punto, si è dimostrato talvolta assente o non all’altezza delle aspettative e della situazione.

Occorre tentare un minimo ritorno alla normalità, all’insegna del buon senso, della prudenza e dell’attenzione personale e collettiva, confidando che le Imprese ed i Professionisti vengano ascoltati e supportati dalle Istituzioni per affrontare, insieme, questo difficile momento storico.

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