Vino e Cina
Attentissima, entusiasta e con una grandissima determinazione e voglia di crescere nel mondo del vino. Così si presenta oggi la Cina, che nella cultura vitivinicola sta facendo passi da gigante: non solo nel 2015 ha importato vino per 1,83 miliardi di euro, in crescita del 62% rispetto al 2014 e del 25% annuo dal 2010 a oggi, ma è il secondo Paese per superficie vitata (includendo l'uva da tavola) e sta migliorando sempre di più la qualità dei suoi vini. Del vino in Cina ha parlato la professoressa Huiqin Ma, docente all’università di Agraria di Pechino, al 71° Congresso di Assoenologi e di seguito riportiamo il suo intervento in sintesi.
Cina: un paese che cresce veloce nel vino
“Quando si parla della Cina e del vino cinese la domanda è se potremo mantenere la percentuale del nostro mercato interno al 15 o al 35%. Ieri abbiamo sentito il presidente dell’Oiv che ha detto che la Cina è il secondo Paese viticolo al mondo. Ma non ha approfondito ulteriormente, perché in Cina l’85% dei vigneti in realtà sono per la produzione di vino da tavola. Siamo quindi una zona di produzione di uva, ma non tutta è da vino e siamo comunque il più grande mercato del mondo. Attualmente la Cina importa circa il 45% da altri mercati e questi vini rappresentano più del 59% in valore del mercato. Quindi ci chiediamo se la Cina possa continuare a produrre quello che produce oggi.
Noi, in quanto rappresentanti del settore, ci concentriamo innanzitutto sulla qualità e sull’efficienza. I consumatori cercano la qualità ma soprattutto vorrebbero pagare un prezzo ragionevole. Diamo importanza allo stile del vino e cerchiamo di avere varietà che non siano solo i vitigni internazionali. I consumatori si preoccupano per la salubrità del prodotto, dei residui di pesticidi.
Un altro problema in Cina è quello dell’invecchiamento. È difficile che si riesca a mantenere la qualità nel tempo... stiamo ancora imparando da questo punto di vista.
Inoltre cerchiamo di fare una forte promozione a livello di marketing del marchio e stiamo facendo degli sforzi per riuscire ad entrare nell’Oiv. In Cina siamo focalizzati soprattutto sui vini rossi, ma siano ancora indietro. Dobbiamo acquisire la capacità di elaborare. Ci sono delle potenzialità nel nostro terroir, con le opportune forme di allevamento possiamo avere qualità migliori. Abbiamo estati molto calde e inverni molto freddi. Le aree viticole sono localizzate soprattutto al nord.
Attualmente in Cina ci sono circa 600 cantine che iniziano a produrre vini di ottima qualità, di cui siamo molto orgogliosi e che stanno vincendo delle medaglie.
I numeri del vino in Cina
- La superficie per l'uva da vino in Cina è 140.000 ettari;
- La produzione di vino in Cina è di 11.480.000 ettolitri;
- L'importazione del vino imbottigliato in Cina è di 3.963.000 ettolitri (4,74 dollari al litro);
- L'importazione di vino sfuso in Cina è di 1.460.000 ettolitri (0,68 dollari al litro).
Cina: i maggiori competitor di vino
La Cina è il principale produttore di birra al mondo e consuma anche molti superalcolici. Il mercato del vino deve essere supportato da una grossa operazione di marketing. Il nostro obiettivo è quello di convincere i consumatori a comprare vino, sia italiano che cinese. In questa lotta siamo tutti insieme. Stiamo lavorando molto con la promozione e soprattutto con la vendita on line. Ci sono numerose piattaforme che stanno iniziando a vendere on line e sta funzionando molto bene".
Articolo tratto da l'Enologo – n°9 2016 – Mensile dell'Associazione Enologi Enotecnici Italiani
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