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Conosci il Verdicchio di Matelica?

16 Novembre 2016
Conosci il Verdicchio di Matelica?
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Il Verdicchio di Matelica è il principe indiscusso dell'Alta Valle dell'Esino, nelle Marche, valle dalle caratteristiche uniche: è infatti, l’unica della regione ad essere orientata nord-sud e ad essere completamente chiusa al mare. Tutte le altre grandi valli marchigiane sono infatti posizionate in direzione ovest – est e si sviluppano fino ad arrivare perpendicolarmente al mare Adriatico.
La protezione dall'aria marina da parte delle colline che la circondano permette alla Valle dell'Esino lo sviluppo di un microclima particolare, dalle grandi escursioni termiche.

Sono sette i comuni nel cui territorio si produce il Verdicchio di Matelica: Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo, Camerino, Pioraco, che si sommano a Matelica in provincia di Macerata e Cerreto d’Esi, Fabriano in provincia di Ancona.

Una collocazione geografica peculiare che determina una serie di microclimi vantaggiosi per la viticoltura a cui il Verdicchio deve gran parte della sua unicità e della sua originalità.

Caratteristiche del Verdicchio di Matelica

Il Verdicchio di Matelica è prodotto dall'omonimo vitigno, tra le cime del Monte San Vicino ad est e la catena dei Monti Sibillini a sud. Pur non essendo dotati di una particolare fertilità, i terreni sono irrigati da una regolare distribuzione delle piogge nell'arco dell'anno. Inoltre, il clima mite regala una costante ventilazione, una luminosità e un calore che favoriscono un ambiente ideale per i ciclo vegetativo della vite.

Verdicchio di Matelica
Vitigno di Verdicchio di Matelica

Il grappolo autoctono dell'uva Verdicchio è conico e cilindrico, spargolo o semispargolo, con acini medi dalla buccia sottile caratterizzati dalle peculiari sfumature verdastre da cui si ricava un vino bianco apprezzato sin dagli antichi popoli.

Sembra che la storia del Verdicchio affondi le proprie radici nel 410 d.C, quando Alarico, re dei Visigoti, diretto al sacco di Roma, portò via con sé da queste terre 40 muli con gerle cariche di barili di vino Verdicchio, “perché nulla rendeva i suoi guerrieri più bellicosi e più coraggiosi del Verdicchio”, come narrato dallo storico Cimelli nel 1642 .

Tuttavia, sebbene il Verdicchio di Matelica sia un vino dalla storia non certo recente, si è iniziato ad apprezzarlo solo in tempi a noi più vicini, grazie anche all'effetto traino dell'altro Verdicchio più noto, quello dei Castelli di Jesi, prodotto nella bassa Vall’Esina. La valorizzazione avviene nel 1967 con la creazione della DOC Verdicchio di Matelica, con un disciplinare che ne stabiliva regole di impianto dei ceppi del vitigno, di allevamento e di vinificazione autonome. Per avere la denominazione Verdicchio di Matelica il vino deve essere prodotto con una percentuale non inferiore all'85% di vitigno Verdicchio e per il restante 15% si possono utilizzare vitigni a bacca bianca ammessi alla coltivazione all'interno della regione Marche.

Rispetto al Verdicchio dei Castelli di Jesi, il vino che veniva prodotto e imbottigliato nella zona di Matelica precedentemente all'istituzione della DOC era il risultato di uvaggi volti solo a vuotare le cantine, con un inevitabile calo sul piano della qualità. Oggi invece, grazie al lavoro di esperti enologi e instancabili produttori, si è riuscito a ottenere un ottimo vino con il vero "gusto" della terra di Matelica, uscendo così dall'ombra del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Nel 2009 il Verdicchio di Metalica ha raggunto un altro traguardo importante: è stato riconosciuto con la DOCG Verdicchio di Matelica Riserva.

Degustazione del Verdicchio di Matelica

Borgo Paglianetto
La cantina di Borgo Paglianetto

Per quanto riguarda le caratteristiche olfattive, il Verdicchio di Matelica presenta un profumo fragrante, fine, fresco e fruttato, con sentori di mela, biancospino e ginestra. Al palato il gusto è secco e fresco, unito ad un sentore di mandorla amara. Dal colore giallo paglierino e riflessi verdolini, da cui deriva il nome, il Verdicchio di Matelica è un vino estremamente versatile, ideale con antipasti magri o di pesce, primi piatti e risotti, con formaggi pecorini stagionati e dolci a pasta non lievitata.

Nel nostro viaggio alla scoperta delle piccole eccellenze italiane, i Sommelier di Hello Taste sono stati invitati alla degustazione dei vini di Borgo Paglianetto, dove abbiamo potuto "toccare con mano" la versatilità del Verdicchio.
Ben 7 vini in degustazione, dallo spumante Metodo Classico al Passito, passando per l'interessante Ergon bianco, interamente biodinamico, fino ad arrivare allo Jera, in cui le note di frutta esotica e frutta candita si fondono con quelle minerali, in un connubio eccellente per un vino dalla grande longevità e capacità di evoluzione. Tutti Verdicchio 100%, tutti legati da un unico fil rouge: la sapidità, ottenuta grazie ai terreni su cui sorge Borgo Paglianetto, argillo-calcarei con residui salini di un lontano passato.
Insomma vini di grande qualità,ottenuti grazie all'amore per Matelica dei cinque soci fondatori dell'azienda, che si è impegnata in una strategia che li ha portati dal vino tradizionale al biologico per arrivare, nei giorni nostri, al biodinamico.

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