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La produzione di olio in Italia dal Rinascimento all'età contemporanea

22 Maggio 2016
La produzione di olio in Italia dal Rinascimento all'età contemporanea
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L'olio, insieme alla coltivazione della vite, diventa grande protagonista in Italia a partire dal Rinascimento.

La produzione di olio nell'Italia del Rinascimento

La disponibilità gratuita delle grandi estensioni collinari presenti a Firenze ha reso possibile la coltivazione degli olivi da cui venne ricavato il celebre olio toscano.

Dotata di un clima mediterraneo, che nutriva e fortificava le coltivazioni di olivo, l'Italia nel XVIII secolo diventò la maggiore produttrice del miglior olio d'Europa. La rinascita dell'olio italiano permise ai mercanti fiorentini, veneziani e genovesi di incrementare gli scambi internazionali con l'Oriente e l'Europa del nord. Il prestigio di questo prodotto crebbe notevolmente, distinguendosi per qualità e gusto.

Durante questo periodo inoltre furono ufficialmente catalogate diverse varietà di albero di olivo presenti sul territorio italiano.

Nel XIX secolo, una maggiore estensione economico-culturale si riscontrava soprattutto nei territori della Puglia, dove, in particolar modo a Bari, si registrava una massiccia presenza di oliveti, tale da coprire il 40% del territorio. Nel secolo successivo anche l'Umbria assunse il suo ruolo tra i maggiori produttori, diventando pian piano la maggiore produttrice di olio della penisola.

Il XX secolo ha visto semplificate le fasi di raccolta e molitura, consentendo così di impartire prezzi migliori e più concorrenziali; ad esempio il passaggio dai frantoi a trazione animale ai frantoi di carattere industriale avvenne proprio in questo periodo.

Infine grazie all'impiego della forza motrice dell'acqua, i frantoi di tipo familiare cedettero il posto ad edifici industriali specializzati nella produzione di olio.

La produzione di olio nell'Italia contemporanea

Intorno al '900, la produzione di olio in Italia ha subito un periodo di crisi a causa delle guerre e del conseguente abbandono delle zone rurali. Ma la ricrescita del paese nel secondo dopoguerra, con il conseguente boom economico, regala all'Italia un riconoscimento scientifico nella produzione di olio, identificando in esso una tradizione alimentare di tipo mediterraneo salubre e genuina.

Affascinante inoltre sapere che l'America, che in passato ignorava l'utilizzo dell'olio nel settore alimentare, ha iniziato ad apprezzarne la qualità e la genuinità grazie agli emigranti italiani. L'olio così acquisisce un'identità puramente italiana e diventa segno distintivo della storia nostrana, patrimonio prezioso e indice di cultura e tradizione millenaria dell'olivicoltura.

La produzione di olio nell'Italia di oggi

Oggi l'olio mantiene un posto importante nel commercio mondiale. L'avvento delle nuove tecnologie di raccolta e spremitura delle olive ha permesso di produrre una maggiore quantità di olio, ad un prezzo più conveniente.

La produzione di olio nel nostro paese ha preso il volo e questo affascinante e squisito prodotto è ormai sempre presente sulle tavole di tutto il mondo. I sapori e profumi dell'olio, già utilizzato dagli antichi con intelligenza, uniscono e avvicinano ormai le culture di tutti i popoli.

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