Si è chiuso a Verona "HOSTARIA", il festival del vino, sapori e cultura
Si è concluso il 14 ottobre “HOSTARIA”, il festival del vino e della cultura che ha animato le vie e le piazze del cuore antico di Verona, tra cultura, “sbecolerie” ed eccellenze vitivinicole locali e italiane, trasportando la città nell’atmosfera magica e ospitale di una grande osteria en plen air dove condividere momenti di incontro e convivialità, con il meglio della produzione vitivinicola locale e nazionale accanto a un ricco programma di eventi culturali.
La manifestazione, arrivata alla quarta edizione, ha registrato quest'anno un record di presenze: ha infatti accolto in città oltre 33.000 persone, 200 etichette di vino, con 30 cantine veronesi e 56 provenienti da tutta Italia, e un'area dedicata alle birre artigianali, in Piazzetta Bra Molinari, rallegrata la sera del sabato dal “Concerto per gente felice”.
L'Associazione Culturale Hostaria, organizzatrice dell'evento, parla di grande risposta del pubblico giovane e di successo del “biglietto di coppia” che, oltre alle degustazioni dei vini, prevedeva di arricchire l’esperienza di HOSTARIA con l’opportunità di un brindisi panoramico a Castel San Pietro, per ammirare dall’alto tutta la bellezza di Verona.
Il segreto di questo format vincente?
Il giusto connubio tra gusto e cultura, secondo la filosofia di un “festival educato” che si propone di rispettare il decoro urbano e promuovere il bere responsabile. E poi tanta allegria, occasioni di incontro sociale e di condivisione lungo il percorso di 3 chilometri nel centro storico di Verona.
Un festival ricco di eccellenze vinicole quindi, sorseggiando nel tepore di questo splendido ottobre veronese Lugana, Soave, Amarone, Lambrusco Mantovano, dell'ottimo Barolo, alla scoperta di vitigni autoctoni, con la possibilità di godere anche di “chicche” e di vini sconosciuti ai più di piccoli produttori, che fanno della ricerca e dell'amore per il proprio territorio i loro punti di forza.
Il tutto avvolto da stimoli e suggestioni artistiche, per invitare anche il pubblico più giovane, tra la convivialità di un bicchiere di vino, di un piatto di formaggio Monte Veronese e di tortellini di Valeggio sul Mincio, a “coltivare lo spirito”, come detto in chiusura della manifestazione dal teologo Vito Mancuso. E poi stimoli letterari, con lo scrittore veronese Matteo Bussola, e tante risate con il comico Flavio Oreglio, che ha raccontato con la forza dell'ironia cosa fossero le osterie dei secoli scorsi, prime culle del cabaret. Ma anche lunghe riflessioni con Diego Cugia, la voce di Jack Folla, sull'importanza della lettura, sulla necessità di libertà di espressione e di opinione, sul valore sociale e nazionale di chi da sempre combatte le mafie.
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