Cosa è il luppolo
Materia prima essenziale e poliedrica, il luppolo è uno dei principali ingredienti della birra che può essere assunto come la chiave di volta nel processo produttivo della bevanda: il suo dosaggio, infatti, conferisce alla birra quel tipico aroma amaro che l'ha resa famosa nel mondo. Ecco un breve vademecum che consentirà ad amatori e homebrewer di conoscere a fondo il luppolo nelle sue diverse classificazioni e varianti.
La pianta del luppolo
Se in molti l'hanno sentito nominare, solamente in pochi sanno realmente cos'è il luppolo: esso, infatti, è un rampicante a fiore che può raggiungere fino ai sette metri di altezza.
Appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, il luppolo è fa parte delle specie dioiche (ovvero che possiedono esemplari maschi e femmine) e vede l'impiego dei soli fiori femminili nella produzione della birra.
Presente nei freschi terreni del centro-nord Europa, il luppolo (o Humulus lupulus L.) germoglia spontaneamente anche in Italia all’interno di boschi o lungo i canali d’acqua ed il crescente interesse per la produzione di birra fatta in casa ne ha esponenzialmente innalzato anche nel nostro Paese la presenza di coltivazioni e/o rivenditori.
I tre tipi di luppolo in commercio
In quale tipologie è possibile reperire il luppolo in commercio? Sono tre le forme disponibili:
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luppolo in coni, che si presenta come il fiore vero e proprio che non ha subito pressature o macinazioni, bensì è stato sottoposto solamente ad essiccatura;
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luppolo in pellet, che non è altro che luppolo polverizzato e pressato in cilindri di piccola dimensione;
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plugs, ovvero pastiglie di fiori di luppolo pressato.
La classificazione del luppolo
Al giorno d'oggi sono presenti numerose varietà di luppolo che, per semplicità, vengono classificate dagli esperti in base agli Alfa Acidi (rappresentati dalla sigla A.A.%) in esse contenute.
Tale classificazione prevede tre macrocategorie:
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luppoli da amaro: essi possiedono una percentuale di Alfa Acidi che va dal 6 al 10% e solitamente vengono aggiunti nel mosto in fase di bollitura;
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luppoli da aroma: essi hanno una percentuale di Alfa Acidi che non supera il 5% e vengono utilizzati principalmente a fine bollitura o in dry hopping (ossia l'aggiunta di luppolo che viene effettuata a mosto freddo);
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luppoli ambivalenti: essi presentano una alta percentuale di Alfa Acidi (che si aggira tra il 6 e l'8% ) ed un forte aroma.
Le principali varietà di luppolo
Provenienti per la maggior parte da quei Paesi che, come la Germania e l'Irlanda, hanno fatto della birra il proprio stendardo nel mondo, le varietà di luppolo sono diverse ed ognuna risulta caratterizzata da un aroma amaro d'intensità differente in base alla percentuale di Alfa Acidi: ecco di seguito le principali.
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Saaz (A.A. 3-5 %);
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Hallertau Hersbrucker (A.A. 3-5 %);
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Tettnanger (A.A. 3-5 %);
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Spalt Select (A.A. 3-6 %);
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NorthernBrewer (A.A. 7-9 %);
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Fuggle inglese e sloveno (A.A. 4-6 %);
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East Kent Golding (A.A. 4-6 %);
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Bramling Cross (A.A. 5-8 %);
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Challenger (A.A. 6,5 – 8,5 %);
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Northdown (A.A. 7-9 %);
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Target (A.A. 12-14 %);
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Styrian golding (A.A. 3-5 %);
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Cascade (A.A. 5-7 %);
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Amarillo (A.A. 8-11 %);
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Chinook (A.A. 12-14 %);
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Centennial (A.A. 8-11 %);
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Columbus (A.A. 14-18 %);
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Simcoe (A.A. 11-13 %);
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Willamette (A.A. 4-6 %);
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Hallertau Perle (A.A: 6-9 %);
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Hallertau Saphir (A.A. 3-5 %);
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Hallertau Tradition (A.A. 4-6 %);
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Hallertau Magnum (A.A. 12-15 %);
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Celeia (A.A. 3 – 5%);
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Pilgrim (A.A. 9 – 10%);
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Nelson Sauvin (A.A. 10-12%).
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