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L’altalena fra abbuffate e diete

21 Aprile 2017
L’altalena fra abbuffate e diete
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Dopo le grandi abbuffate di Pasqua, capiamo insieme se ha senso fare una dieta ferrea.

Il mondo a tavola si divide in tre gruppi: innanzitutto c’è quello delle persone attente alla salute, che anche al ristorante ordinano un’insalata fresca dell’orto e sono disposte a ogni rinuncia pur di mantenersi in forma, e quello dei buongustai, che alla salute antepongono i piaceri della tavola.

I primi hanno tutti i valori analitici a posto, sono normopeso e in splendida forma, a volte un po’ fissati, a volte un po’ depressi a causa delle tante rinunce.

Insalata dietetica
Insalata dietetica

I secondi sono sovrappeso, soprattutto dopo i quarantacinque anni hanno pressione e/o colesterolo alti, glicemia alterata e simili. Ma sono felici! E guai a parlare loro di unire salute e gusto al ristorante: rovinerebbe loro il piacere della buona cucina… come se ciò che fa bene alla salute dovesse necessariamente essere sempre meno buono.

E il terzo gruppo? Sono tutti quelli che passano da un eccesso all’altro. Quelli che si mettono a dieta ferrea un mese prima dell’estate e dopo Natale per ritornare poi a mangiare senza alcun freno. Quelli che dopo un’abbuffata al ristorante prendono il caffè senza zucchero. Quelli che fanno un giorno di digiuno e il mattino dopo sono al bar a rovinarsi con un cornetto ripieno di crema.

Alzi la mano chi non appartiene al terzo gruppo! Ma chi di noi, se avesse l’opportunità di scegliere fra una cucina golosa che al massimo non fa male, e una cucina golosa che fa bene, non sceglierebbe la seconda?

Passare da un eccesso all'altro fa male

Altalena tra dieta ed eccessi
Altalena tra dieta ed eccessi

Non è solo una questione di buon senso, ma anche di salute. Questo passare dalla dieta ferrea al godimento sfrenato a tavola, alla fine non fa bene né alla salute né al piacere. Al massimo fa dimagrire velocemente, salvo riprendere subito i chili persi quando si abbandona una dieta esagerata. E a tavola ci fa stare con i sensi di colpa. Quante volte, all’arrivo del cameriere con la carta dei dolci, abbiamo scosso tristemente la testa?

Le diete fanno male proprio quando innescano questo meccanismo detto a yo-yo: si passa da un eccesso all’altro. Ma se impariamo a cucinare applicando la scienza della nutrizione alla cucina tradizionale, ciò che fino a ieri era solo buono, oggi farà anche bene!

Mangiare poco non vuol dire fare la fame

Per mangiare un po’ di meno senza sacrifici, ogni giorno prova a seguire questi semplici consigli:

  • Inizia la giornata con una buona colazione;

  • Venti minuti prima di pranzo e di cena fai uno spuntino con un frutto e due bicchieri di acqua;

  • Inizia i pasti con un bicchiere d’acqua e un piatto di verdura creato in modo divertente e appetitoso;

  • Metti il pane a tavola solo con la seconda portata.

Si ringrazia Chiara Manzi www.nutrizioneincucina.itwww.cucinaevolution.it

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