Tu sei qui

Zibibbo B.

Sinonimi ufficiali

MOSCATO D'ALESSANDRIA, MOSCATO*, MOSCATELLO*, MOSCATELLONE*

Nome Ampelografico

Zibibbo

Fonte

di I. Cosmo, A. Calò e E. Eggerda "Zibibbo", in Principali Vitigni da Tavola Coltivati in Italia, ISV di Conegliano Veneto- Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1975

Sinonimi (ed eventuali errati)

Questo vitigno ad uva da consumo diretto (da tavola), talora però utilizzato anche per la vinificazione, è noto sotto vari sinonimi, i più comuni dei quali sono: Moscatellone o Moscato di Pantelleria (nella parte più meridionale del nostro Paese) e la Salamanna o Seralamanna in Toscana (ove però la sua coltura è attualmente pressocché scomparsa). In Francia è invece noto come Panse musqué e Muscat d'Alexandrie (con riferimento ad Alessandria d'Egitto, da cui è derivato il nostro Moscato d'Alessandria).

Scheda ampelografica

Descrizione Ampelografica

Germoglio di 10-20 cm
Apice: mediamente globoso, lanugginoso, di colore biancastro con sfumature bronzate ai margini.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): piegate a gronda le prime due, spiegata la terza; biancastre per lanuggine e con sfumature bronzee superiormente biancastre e tomentose sulla pagina inferiore.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): lucenti, di colore verde-bronzato e glabre sulla pagina superiore; verdi-biancastre e tomentose in quella inferiore.
Asse del germoglio: curvo all'estremità, di colore verde con sfumature bronzate, pubescente per peli lunghi e striscianti che diradano dall'apice verso il basso.
Germoglio alla fioritura
Apice: a ventaglio, sublanuggiuoso, verde-biancastro.
Foglioline api cali: spiegate (meno la prima); superiormente lucenti di colore verde con sfumature bronzate e con peluria aracnoidea più fitta nelle prime tre ma che poi dirada in quelle successive; tomentose di sotto.
Foglioline basali: spiegate, pressoché glabre superiormente e con leggero tomento setoloso lungo le nervature della pagina inferiore; di colore verde, più chiaro sulla pagina inferiore; pentagonali con seno peziolare a V stretto ed anche chiuso.
Asse del germoglio: eretto o quasi, di colore verde sfumato in bronzeo da un lato con leggera peluria aracnoidea nella parte apicale.
Tralcio erbaceo: di sezione trasversale pressoché circolare; contorno liscio; glabro; di colore verde con leggere striature bronzate.
Viticci: subcontinui, bifidi o trifidi, mediamente lunghi, verdi e bronzati alla base.
Infiorescenza: di media lunghezza, piramidale, alata.
Fiore: bottone fiorale cilindroide, di media grandezza; fiore ermafrodita, autofertile e semi ottenuti per autofecondazione germinabili (Cosmo, 1940-41).
Figura 1: Foglia di Zibibbo. Foglia: di media grandezza, trilobata (di rado pentalobata) con seni laterali non molto profondi e chiusi e lobi piuttosto acuminati; seno peziolare a V profondo ed un po' stretto (spesso in questi seni si notano 1-2 piccoli denti caratteristici); denti piccoli, acuti, in doppia serie, spesso concavi da un lato e convessi dall'altro; pagina superiore lucente, glabra; pagina inferiore glabra o con leggerissima pubescenza più visibile lungo le nervature, specialmente nei punti d'incrocio; lembo quasi piano, un po' bolloso; angolo alla sommità del lobo terminale quasi retto; nervature di colore verde, leggermente rosato verso la base sulle due pagine.
Picciolo: di lunghezza media, verde con leggere sfumature di color rosso vinoso.
Portamento della vegetazione: non molto espanso.
Figura 2: Grappolo di Zibibbo. Grappolo: un po' lungo e grosso, di media compattezza o tendente allo spargolo, conico-piramidale, alato (con 1-2 ali); peduncolo visibile, semi-legnoso sino alla prima ramificazione.
Acino: grosso, subrotondo tendente all'ovoide; ombelico non persistente; sezione trasversale circolare; buccia pruinosa, spessa, consistente, di colore verde-giallastro; polpa carnosa (croccante) e di sapore intensamente moscato, gradevole; pedicello lungo, verde, con cercine poco evidente, verde; pennello lungo, giallo verdastro.
Vinaccioli: due per acino, piriformi, non molto grossi e con becco sottile.
Tralcio legnoso: piuttosto corto, debole, elastico, ramificato; corteccia aderente, resistente, con lenticelle; sezione circolare; superficie striata, glabra, un po' pruinosa; nodi abbastanza evidenti; meritalli piuttosto corti (7-8 cm), di color nocciola chiaro con striscie ancora più chiare; gemme molto sporgenti, un po' appuntite; cercine peziolare sporgente; diaframma piatto, midollo di media grossezza.
Tronco: di media robustezza od un po' debole.

Fenologia

Fenomeni vegetativi
Germogliamento: seconda metà di Aprile (medio).
Fioritura: seconda-terza decade di Giugno (medio-tardiva).
Invaiatura: seconda-terza decade di Agosto (medio-tardiva).
Maturazione dell'uva: seconda metà di Settembre - prima metà di Ottobre (III-IV epoca).
Caduta delle foglie: prima quindicina di Novembre (normale).

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: discreta; esige forme di allevamento non molto espanse e potatura corta.
Produzione: regolare anche se non molto abbondante.
Resistenza alle malattie: fogliame e grappoli sono apparsi talora un po' sensibili alla peronospora, viceversa non va molto soggetta al marciume e si conserva bene un po' di tempo sulla pianta ed in fruttaio.
Affinità con i portinnesti: nel complesso abbastanza buona, particolarmente con gli ibridi di Berlandieri.

Utilizzazione

Per il consumo diretto allo stato fresco, per la preparazione delle uve passe e per la vinificazione.

Tutti i contenuti di questa sezione sono stati gentilmente forniti dal MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali