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Sgavetta N.

Sinonimi ufficiali

Nome Ampelografico

Sgavetta

Fonte

di I. Cosmo e F. Sardida "Sgavetta", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1962

Sinonimi (ed eventuali errati)

L'unico sinonimo da noi rintracciato è quello di "Sganetta" citato dal di Rovasenda (1877), sinonimo che peraltro non abbiamo mai sentito accennare nelle zone di coltura della "Sgavetta" (Modenese e Reggiano).

Scheda ampelografica

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione di questo vitigno si è usufruito di un clone di "Sgavetta" esistente presso la collezione ampelografica della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano. I caratteri rilevati nella predetta collezione sono stati successivamente confrontati con quelli riscontrati sul vitigno "Sgavetta" coltivato in provincia di Reggio Emilia (Albinea, Scandiano, Casalgrande) e in provincia di Modena (Formigine, Marzaglia).
Germoglio di 10-20 cm
Figura 1: Apice di Sgavetta. Apice: medio, lanugginoso, biancastro e con bordi appena sfumati in rosa.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate, lanugginose e con tomento più fitto sulla pagina inferiore, biancastre le prime due, verde dorata e lanceolata la terza; pentalobate.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate, pentagonali, pentalobate con seni laterali abbastanza profondi e chiusi, quasi glabre e di colore verde giallastro sulla pagina superiore, lanugginose-vellutate e di colore verde chiaro inferiormente; sovente si nota un dente nel seno peziolare, che è ad U aperto. Se queste foglioline fossero più lanceolate (come lo sono quelle più giovani) e se il seno peziolare fosse meno aperto, si potrebbero confondere con quelle del "Raboso veronese".
Asse del germoglio: verde con leggeri riflessi rosati, quasi glabro.
Germoglio alla fioritura
Apice: medio, lanugginoso, verde biancastro.
Foglioline apicali: spiegate e con bordi revoluti, aracnoidee superiormente, lanugginose sulla pagina inferiore, che è verde biancastra.
Foglioline basali: spiegate, quasi glabre e di colore verde sulla pagina superiore, aracnoidee e grigioverdi inferiormente, pentalobate e trilobate.
Asse del germoglio: curvo, quasi glabro, verde con striature rossastre che aumentano verso la base.
Tralcio erbaceo: di sezione circolare o leggermente ellittica, glabro, liscio, verde, rossastro da un lato e ai nodi.
Viticci: bifidi, intermittenti (formula 0-1-2-0-1-2...), piuttosto lunghi e di media grossezza, di colore verde giallastro, bronzati alla base.
Infiorescenza: di grandezza media (lunga circa 15 cm.), piramidale, a volte alata.
Fiore: ermafrodita, regolare.
Figura 2: Foglia di Sgavetta. Foglia: di media grandezza, pentagonale, quinquelobata (con talora accenno ad altri 2 lobi); seno peziolare ad U talvolta largo, seni laterali superiori a lira chiudentisi, molto profondi; seni laterali inferiori a lira non molto profondi; pagina superiore glabra, liscia, verde scuro, opaca; pagina inferiore grigio-verde, con tomento lanugginoso sul lembo e vellutato lungo le nervature; lembo ondulato, lobi pronunciati con i bordi rivolti leggermente in basso; angolo alla sommità del lobo terminale quasi eretto; superficie del lembo quasi liscia; nervature di 1-2 ordine appariscenti, verdi, molto chiare e rosate alla base sulla pagina inferiore; denti pronunciati, irregolari, a base larga.
Picciolo: di media lunghezza e grossezza, quasi glabro, verde-rosato da un lato.
Colorazione autunnale delle foglie: rossa.
Figura 3: Grappolo di Sgavetta. Grappolo a maturità industriale: di media grandezza, allungato (lungo circa cm. 25), piramidale, a volte con un'ala, molto spargolo; peduncolo visibile, semilegnoso, sottile.
Acino: medio (diametro trasversale 13 mm.), sferoide, regolare, ombelico persistente; buccia molto pruinosa, spessa, consistente, di colore blu-nero, distribuito regolarmente; polpa sciolta, succosa, di sapore neutro, un po' acidula; pedicelli lunghi, sottili, rosati specie verso il cercine, cercine ben evidente, liscio, rosso scuro, pennello medio e di colore violaceo.
Vinaccioli: 3-2 per acino, mezzani, allungati, piriformi, con becco grosso.
Tralcio legnoso: di media lunghezza, abbastanza robusto e poco ramificato, sezione trasversale un po' ellittica, superficie striata, glabra, di colore nocciola rossastro più accentuato ai nodi. Nodi evidenti, meritalli lunghi circa 10 cm; gemme coniche.
Tronco: robusto.

Fenologia

Condizioni di osservazione: si considerano quelle riguardanti la collezione ampelografica della Stazione Sperimentale di Viticoltura e di Enologia di Conegliano, nella quale il clone è stato introdotto.
Ubicazione
Per l'ubicazione, il clima, il terreno, ecc., nonché per le fasi di vegetazione della vite ed il calendario di maturazione dell'uva, si rimanda ad una delle seguenti monografie pubblicate in precedenza: "Tocai friulano", "Riesling italico", "Raboso Piave", "Raboso veronese", "Pinella".
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: medio.
Fioritura: media.
Invaiatura: dalla II decade di agosto.
Maturazione dell'uva: III epoca (fine settembre).
Caduta delle foglie: media.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona.
Produzione: buona e regolare.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 1°-2° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 1-2.
Fertilità delle femminelle: nulla.
Resistenza alle malattie: in genere buona; si nota un po' di colatura.
Comportamento rispetto alla moltiplicazione per innesto: normale.

Utilizzazione

Per la vinificazione.

Tutti i contenuti di questa sezione sono stati gentilmente forniti dal MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali