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Bianchetta Genovese B.

Sinonimi ufficiali

(8) ALBAROLA B.

Nome Ampelografico

Bianchetta Genovese

Fonte

di G. Dell'Olio e R. Macalusoda "Bianchetta genovese", in Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume IV, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1965

Sinonimi (ed eventuali errati)

I sinonimi più comuni di questo importante vitigno ligure sono: "Bianchetta", "Bianchetta bianca", "Bianchetta Genovese", "Cianchetta" o "Gianchetto", "Giunchetta" o "Giunchetto". Nel passato però, come ancor oggi, non è infrequente riscontrargli anche denominazioni errate e tra queste, a parte quella per lo meno dubbia che lo identificherebbe con il "Biancone" dell'isola d'Elba e Corsica di cui diremo più avanti, il nome che ha sempre rappresentato il maggior motivo di confusione reciproca tra i due vitigni è indubbiamente lo pseudo sinonimo di Bianchetta-Albarola, come abbiamo già fatto rilevare nella monografia riguardante quest'ultima varietà. [...] Per concludere, conforme alla premessa ed a quanto uno di noi ha avuto modo di affermare in altra pubblicazione, diciamo che una sinonimia tra la "Bianchetta Genovese" ed il "Biancone" dell'Isola d'Elba e di Corsica, è perlomeno fortemente dubbia. E' poi da ritenere errata quella che si riferisce alla "Albarola", vitigno questo tradizionalmente coltivato nelle Cinque Terre e Sarzanese (La Spezia) e che solo nel periodo post-fillosserico ha risalito la Riviera di Levante e si è sensibilmente diffuso e frammischiato alla "Bianchetta Genovese", nel suo territorio a ridosso della Superba.

Scheda ampelografica

Descrizione Ampelografica

Per la descrizione di questo vitigno si è usufruito di un clone di "Bianchetta Genovese" introdotto nella collezione ampelografica della Scuola Enologica di Alba. I caratteri rilevati nella predetta collezione, sono stati integrati con sopralluoghi nella provincia di Genova e vicine.
Germoglio di 10-20 cm
Figura 1: Apice di Bianchetta Genovese. Apice: espanso, verde biancastro, talvolta con lievi riflessi bronzati.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): spiegate o un po' piegate a gronda; colore verde chiaro, talvolta con lievi riflessi ramati; fortemente lanugginose, quasi cotonose.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): spiegate o leggermente piegate a coppa; colore verde chiaro; sub-lanugginose sulla pagina inferiore e con tomento setoloso sulle nervature principali.
Asse del germoglio: ricurvo.
Germoglio alla fioritura
Apice: espanso a ventaglio; cotonoso; colore verde biancastro, talvolta con riflessi ramati ai bordi.
Foglioline apicali: spiegate, o un po' piegate a gronda; colore verde chiaro; pagina inferiore lanugginosa; pagina superiore con tomento aracnoideo.
Foglioline basali: un po' piegate a coppa; colore verde talvolta carico; sub-lanugginose.
Asse del germoglio: ricurvo.
Tralcio erbaceo: a sezione circolare; prevalentemente liscio; glabro (con qualche rado pelo verso la sommità); interamente verde.
Viticci: distribuzione intermittente (formula 0-1-2-0-1-2), bifidi e trifidi; mediamente lunghi; colore verde.
Infiorescenza: lunghezza cm 12-15; forma cilindro-conica.
Fiore: globoso; di grandezza media; prevalentemente ermafrodito.
Figura 2: Foglia di Bianchetta Genovese. Foglia: forma pentagonale, grandezza media, quinquelobata; seno peziolare a lira stretta, seni laterali superiori a lira chiusa (spesso con bordi sovrapposti), seni laterali inferiori poco marcati, prevalentemente a lira chiusa; pagina superiore di colore verde cupo marcato, glabra; pagina inferiore verde, con tomento lanugginoso e nervature principali setolose; lembo fogliare quasi piano (a volte lievemente a coppa) alquanto bolloso; lobi prevalentemente piani; angolo alla sommità dei lobi terminali poco acuto (talvolta ottuso); nervature principali colore verde (spesso con lievi sfumature rosee alla base) su entrambe le pagine; denti laterali generalmente poco pronunciati, piuttosto irregolari, a base larga, un po' mucronati.
Picciolo: lunghezza e grossezza media; colore verde, con sfumature rosee; glabro (qualche rado pelo); sezione del canale poco evidente.
Colorazione autunnale delle foglie: giallastra.
Figura 3: Grappolo di Bianchetta Genovese. Grappolo a maturità industriale: grandezza media (cm 17); compatto; forma allungata, cilindro-conica, semplice o con un'ala piuttosto ridotta; peduncolo visibile, semi-legnoso, grosso; pedicello medio, colore verde; cercine poco evidente, colore verde piuttosto chiaro; pennello di media lunghezza, colore giallo-verde; separazione dell'acino dal pedicello piuttosto facile.
Acino: di grossezza media (mm 12-18), forma sferoide (un po' ellissoide), regolare; ombelico prominente, persistente; buccia pruinosa, di colore giallastro, dorato dalla parte rivolta al sole; spessore medio, abbastanza consistente; polpa piuttosto molle, succo incolore di sapore neutro.
Vinaccioli: in numero di 2-3; di media grandezza, piriformi, con becco grosso e tozzo.
Tralcio legnoso: lunghezza media e più; consistenza piuttosto debole, ma elastico; poco o nulla ramificato; sezione trasversale ellittica; superficie quasi liscia (un po' angolosa) e non pruinosa, glabro; nodi piuttosto appiattiti (a volte un po' globosi); lunghezza media dei meritalli cm 8-10; di colore nocciola-castano, quasi uniforme (strisce più scure poco evidenti); corteccia aderente; gemme coniche, sporgenti; cercine peziolare stretto, sporgente, sinuoso; diaframma piano-convesso; midollo meno che medio.
Tronco: robusto.

Fenologia

Condizioni di osservazione: si considerano quelle riguardanti la collezione clonale della Scuola Enologica di Alba, nella quale la "Bianchetta" è stata introdotta e studiata.
Ubicazione
Longitudine: 16°52'20" E (Greenwich); 4°25'12" O (Monte Mario).
Latitudine: 44°41'17" N.
Altitudine: m 186,34 s.l.m.
Esposizione: mezzogiorno; orientamento filari: E-O.
Portinnesto: Berl. x Rip. 420A.
Età delle viti: anni 9.
Sistema di allevamento: di media altezza.
Sistema di potatura: tipo Guyot.
Terreno: ripiano collinare tendente al pesante (argilloso-calcareo).
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: epoca media (15 Aprile).
Fioritura: media avanzata (14 Giugno).
Invaiatura: media avanzata (25 Agosto).
Maturazione dell'uva: III epoca avanzata (27 Settembre).
Caduta delle foglie: 6-8 Novembre.

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: possiede vigoria più che media; è allevata a pergola, con potatura abbastanza ricca e piuttosto corta: ogni ceppo n. 3-5 speroni di 3-4 gemme ciascuno; oppure a controspalliera, con distanze varie degli interfilari e le viti a circa 1 metro tra loro, portanti ciascuna 3-4 speroni come i precedenti.
Produttività: regolare ed abbastanza abbondante.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 2°-1° nodo.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 2 (talvolta 3).
Fertilità delle femminelle: saltuaria e molto limitata.
Resistenza alle avversità: media resistenza tanto alle avversità meteoriche che a quelle parassitarie.
Comportamento rispetto all'innesto: ha dato luogo a rilievi e non è del tutto improbabile sia da ricercare anche in questo fatto la contrazione della sua coltura verificatasi nella tradizionale area genovese, in coincidenza alla ricostruzione antifillosserica. La non perfetta affinità con i portinnesti si è dapprima rilevata sul Rip. x Rup. 3309 (portinnesto presto abbandonato per tutti i vitigni), indi sul Rupestris du Lot, ma soprattutto in confronto al Beri, x Rip. 420A che è ancor oggi dominante nella zona; sembra che migliori risultati siano invece da attendersi con il Beri, x Rip. Kober 5BB.
Esigenze: la "Bianchetta" preferisce terreni di collina e si adatta bene anche quando risulta relativamente bassa.

Utilizzazione

La "Bianchetta" è un vitigno da vino, però, data la fortunata combinazione di essere prodotta a ridosso di un grande mercato ed assenti in loco le uve da tavola, viene consumata direttamente in apprezzabili quantità e rappresenta pertanto una buona aliquota dei q.li 50.000 di uve da vino che la provincia di Genova utilizza a tal fine. La parte più notevole però viene vinificata e normalmente si mescola con le uve di vari altri vitigni; le mescolanze però variano molto tra loro in quantità e qualità in rapporto alla diversa platea ampelografica delle piccole aziende (che sono dominanti) ed è in questo fatto che vanno ricercate le non lievi differenze qualitative dei vini che ne derivano. Comunque si tratta di vini bianchi da pasto, talvolta più o meno amabili, ma in predominanza asciutti, che vengono consumati per lo più nell'annata come tipi comuni e fini. Le uve vinificate insieme alla "Bianchetta", sono il "Pigato", "Albarola", "Rollo", "Bosco" e meno il "Yermentino". Sul piano qualitativo, la Bianchetta è nettamente preceduta dal Vermentino, Pigato ed anche dall'Albarola; pertanto, la lontana e giustificata fama dei vini di "Polcevera" e "Coronata", quando non deriva dalla vinificazione separata o quasi del Vermentino, è da ascrivere anzitutto agli effetti miglioratori di questo ottimo vitigno. In tempi più recenti, questo ruolo verso la Bianchetta ed ancor più sul Bosco, è assolto soprattutto dal Pigato ed Albarola, in quanto perdura l'uso di preparare vino con il solo Vermentino, ovvero con quantità preponderanti di queste uve, rispetto quelle dei vitigni ricordati.
Tutti i contenuti di questa sezione sono stati gentilmente forniti dal MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali