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Albanello B.

Sinonimi ufficiali

Nome Ampelografico

Albanello

Fonte

di B. Pastenada "Albanello", in Rivista di Viticoltura ed Enologia, Anno XXIX, n. 11, 1976

Sinonimi (ed eventuali errati)

I sinonimi più comuni sono "Arvanella" (Vittoria, Gela), "Alvanello", "Arnina bianca" (a Petralia Soprana ed a Petralia Sottana: Boll. Amp., 1889), "Avvina" (F. Nicosia, 1735). A Partinico viene coltivata una "Claretta", che abbiamo riscontrata identica all' "Albanello" di Siracusa, di Caltanissetta e di Ragusa. A. Mazzei ed A. Zappalà (1965) e A.N. Cerro (1966) riportano l'"Albanello" come sinonimo di "Montonico bianco", con la quale dizione esso viene riferito per la provincia di Ragusa, Siracusa e Catania (nella quale ultima però è pure il Montonico bianco propriamente detto) nel Catasto viticolo del 1970, ma che noi abbiamo riscontrato errata (B. Pastena, 1969). II "Montonico bianco" è un antico vitigno che nessun altro ampelografo però riporta come toponimo dell'"Albanello" (F. Nicosia, 1735; G. Acerbi, 1825; G. Geremia, 1834; A. Mendola, 1868). Vi è pure un "Montonico bianco" di Teramo (con pagina inferiore della foglia: glabra), descritto di recente da B. Bruni (1962), che, ad uno studio comparato, da noi effettuato nel Beneventano (1951-52) ed a Palermo (1972), appare diverso dall'"Albanello" (con pagina inferiore della foglia cotonosa) e dal "Montonico bianco siciliano". D. Cavazza (1914) erroneamente dà dell'Albana romagnola il sinonimo dell'Abanello bianco di Catania e dell'Albanella bianca di Siracusa; anche il Marzotto (1925) riferisce tale errata sinonimia. Il Catasto viticolo del 1970 riporta per 7 province siciliane la coltivazione dell'Albana bianca, che invece è inesistente e che evidentemente è stata confusa con l'Albanello bianco, per cui una revisione, anche per molti altri vitigni, s'impone, per non ingenerare confusioni, che attualmente hanno riflessi economici di non trascurabile portata. A Butera (Provincia di Caltanissetta) viene coltivato un "Albanello bianco", proveniente da Favara (provincia di Agrigento), ch'è assolutamente diverso da quello coltivato nella finitima Gela ed altrove. L'Albanello di Siracusa, Caltanissetta e Ragusa è identico a quello del Catanese (Caltagirone), ove si hanno cloni anche detti "mascolini", che risultano poco produttivi. Nell'Ennese spesso viene coltivato come Albanello un vitigno diverso da quello di Siracusa: il primo presenta la pagina inferiore della foglia quasi glabra. Il nome di "Albanello" o di "Claretta" (Partinico) richiama alla memoria il vitigno "Clairette" del Bas Languedoc (Francia), ma questo, ad uno studio comparato, da noi effettuato su un clone (introdotto a Palermo, ai principi di questo secolo da F. Paulsen), è apparso assai diverso, soprattutto nel grappolo, dal vitigno in discussione.

Scheda ampelografica

Descrizione Ampelografica

I rilievi descrittivi sono stati effettuati su un clone di Albanello bianco introdotto dalla provincia di Siracusa nella Collezione Ampelografica clonale del Vivaio Governativo di viti americane di Palermo e controllati su numerosi cloni della stessa collezione, nonché su esemplari del vitigno in pieno campo nelle diverse province interessate (Gela, Butera, Noto, Comiso, Pachino, ecc.).
Germoglio di 10-20 cm
Figura 1: Apice di Albanello. Apice: a ventaglio, feltrato, bianco-giallo, con macchie rosse al bordo.
Foglioline apicali (dalla 1a alla 3a): distese, la 1a a gronda; le prime due feltrate o assai cotonose, la 3a superiormente poco cotonosa e lanugginosa, inferiormente assai cotonosa; le prime due a colore bianco giallo, con sfumature rosso vinose, la 3a superiormente verde con rosso diffuso, inferiormente biancastro marginato di rosso.
Foglioline basali (dalla 4a in poi): distese, superiormente poco aracnoidee; inferiormente cotonose, seno peziolare chiuso con bordi sovrapposti.
Asse del germoglio: curvo, fin quasi ad angolo retto.
Germoglio alla fioritura
Apice: a ventaglio, feltrato, biancastro.
Foglioline apicali: più o meno a doccia, talvolta la terza risulta distesa; feltrate, la 3a superiormente cotonosa; di colore biancastro, la 3a bianco-giallastra.
Foglioline basali: distese, talvolta con bordi un po' revoluti, superiormente lanugginose e di colore giallo-verde, grigio bronzato, od a riflessi bronzei, inferiormente feltrate, di colore grigio-verde, seno peziolare ad U.
Asse del germoglio: ad angolo retto, fino a pastorale.
Tralcio erbaceo: sezione trasversale circolare, a contorno liscio, con superficie lanugginosa, di colore verde su un lato e grigio vinoso, striato di vinoso sul lato esposto al sole.
Viticci: intermittenti (formula: 0-1-2-0-1-2-0...), bifidi, talvolta trifidi.
Fiore: autofertile (B. Pastena, 1970).
Figura 2: Foglia di Albanello. Foglia: medio-grande (cm 16-20), orbicolare, tendente al cuneiforme, pentalobata, con seno peziolare chiuso con bordi sovrapposti od a lira chiusa, seni superiori da profondi ad accennati, pagina superiore con peli aracnoidei, di colore verde assai scuro; pagina inferiore assai cotonosa (tomento formato da peli cotonosi misti a peli corti), di colore grigio-verde, nervature principali per 2/3 rosso-vinose; lembo a coppa e lobi a gronda, con quello mediano ottuso; denti laterali irregolari, medi, spesso piccoli, mucronati, convessi, spesso rettilinei, larghi, talvolta stretti.
Picciolo: da certo a lungo; medio, medio-grosso; con diversi peli aracnoidei, spesso a batuffoletti, di colore rosso violaceo, più o meno pruinoso.
Figura 3: Grappolo di Albanello. Grappolo a maturità industriale: di media lunghezza o corta (16-22 cm), compatto, medio-compatto, di forma tronco-conica o, più frequentemente, cilindrica, semplice o alato con 2-1 ali corte, talvolta con una media o lunga, peduncolo corto (circa 2 cm), sottile o medio, legnoso all'inserzione.
Acino: di media grandezza (14-18 mm) da subsferico ad appena ellissoide; ombelico non persistente, a fior di pelle; buccia pruinosa, punteggiata, giallo-verde, un po' dorata nella parte esposta al sole, spessa, duretta, polpa piuttosto croccante, di sapore semplice spesso appena tannico; pedicello un po' lungo ed un po' sottile, verde; cercine visibile, verde; pennello corto, giallo, verde; 1-2 vinaccioli per acino, spesso 3; acinellatura: 3-7%.
Tralcio legnoso: di media lunghezza, consistenza elastica, aspetto eretto, sezione trasversale circolare, superficie striata, pruinosa, glabra, meritalli di media lunghezza (cm 10-12); gemme grosse, coniche, diaframma quasi grosso, concavo, con molto midollo.

Fenologia

Condizioni d'osservazione: si considerano quelle del vigneto del Vivaio Governativo di viti americane di Palermo nella contrada Luparello, ove il clone suddetto è stato descritto.
Ubicazione
Per il calendario dello sviluppo fasico della vite nell'agro di Palermo si rimanda alla nota di B. Pastena sugli "Zibibbi", in "Rivista di Viticoltura e di Enologia" n. 10-11, 1970.
Longitudine: 0°51' E (Monte Mario).
Latitudine: 38°07 N.
Altitudine: m 95 s.l.m.
Fenomeni vegetativi
Germogliamento: media.
Fioritura: media.
Invaiatura: media.
Maturazione dell'uva: III epoca (10-15 Settembre).

Caratteristiche ed Attitudini colturali

Vigoria: buona.
Produzione: media; di regola è coltivato ad alberello, su cui può raggiungere i 22 gradi Babo.
Posizione del primo germoglio fruttifero: 1a gemma.
Numero medio di infiorescenze per germoglio: 1,90, con grappoli di regola di media grandezza, talvolta piccoli; va bene con potatura corta, ma è più confacente quella media; si comporta bene a spalliera, su cui esalta la produzione; non è stato saggiato su sistema a maggiore espansione.
Resistenza alle malattie: buona.
Comportamento alla moltiplicazione per innesto: buona, in particolare con 1103 P., 140 Ru., 779 P. e 1045 P. Nel Comisano e nella Piana di Noto si usa innestare l'Albanello con il 140 Ru., talvolta con il 41B ed il 3309C.

Utilizzazione

Per la vinificazione.

Tutti i contenuti di questa sezione sono stati gentilmente forniti dal MIPAAF - Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali