Il colore dello Champagne
Perla della viticoltura francese, lo Champagne racchiude in un bicchiere 300 anni di storia. Per degustare al meglio questa eccellenza, è necessario applicare una tecnica di degustazione razionale ed oggettiva, che parte dall’esame visivo. Uno dei punti d'indagine della fase visiva della degustazione di questo vino è l’analisi del colore dello Champagne.
Da cosa dipende il colore dello Champagne?
Debole o tenue, intenso o luminoso ma anche abbagliante, il colore dello Champagne presenta un sorprendente ventaglio di possibili varianti che si alternano in base a diversi fattori. Esso, infatti, può evolvere verso una o l'altra tonalità in relazione:
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alla quantità della luce che lo Champagne emette in contrasto con le bollicine, le quali determinano riflessione e luminescenza;
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al grado di maturazione dell'uva impiegata.
Come per i vini bianchi o rossi, le molteplici nuance si compongono di altrettante caratteristiche che dalla differenziazione visiva sfociano in una più dettagliata diversificazione legata al gusto.
I diversi colori dello Champagne
Se si analizzano le diverse tonalità di cui lo Champagne si compone, ciò che emerge può essere assunto come una serie di caratteristiche che ne esplicano le diverse peculiarità, tanto a livello olfattivo quanto nella degustazione. Nello specifico, la cromatura di questa perla enologica può essere declinata sotto due macrocategorie: sfumature della colorazione gialla e di quella rosata.
Lo Champagne giallo
Versato in flûte dai bordi alti, questo tipo di Champagne svetta nell'immaginario comune come il simbolo per antonomasia del lusso e della “dolce vita”. Lo Champagne giallo può essere suddiviso nelle seguenti sfumature:
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Colore Champagne. Questa è la classica tonalità della bell'epoque, rappresentazione delle uve nere usate negli anni passati per la cuvée de prestige, composta da Pinot Nero a volte in abbinamento con il Meunier. Questa tonalità di Champagne che, vicina alla sabbia chiara finissima e giallo sfuocato, è la rappresenta un vino complesso, che al naso presenta note evolute, leggermente ossidate, accompagnate da frutta matura e vegetali.
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Colore giallo paglierino tenue con riflessi verdolini o sabbia chiara. Tipica di Champagne sobri ed eleganti, questa tonalità può tendere verso il verdolino se a dominare è la presenza di Chardonnay oppure verso il color sabbia chiara se a guidare la sua composizione sono i Pinot. In bocca questa nuance di Champagne si rivela sapida e minerale, con una freschezza importante, tipica di un probabile grande Blanc de Blancs da Chardonnay o di un giovane Blanc de Noirs da Pinot Noir.
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Colore giallo paglierino. Questa tonalità di Champagne, più o meno intensa, è tipica di un vino maturo e raffinato, dall'inconfondibile gusto equilibrato.Tale colore è infatti indicativo del fatto che lo Champagne ha fatto un passaggio in legno, un affinamento sui lieviti, uso di vin de réserve, di un affinamento in vetro.
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Colore giallo oro. Questo colore, con o senza tonalità paglierino, è sinonimo della piena maturità dello Champagne. Tale vino colpisce infatti al naso con sentori di miele, spezie, marmellate e prodotti da forno. In bocca è equilibrato, con bollicine ancora pungenti, a garanzia di ulteriore longevità.
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Colore giallo paglierino-dorato con riflessi grigio ramato. Vicino al colore rosato, questa tonalità dello Champagne deve la colorazione ad una leggera cessione di colore al vino base oppure ad un utilizzo di acini più maturi, di una minore resa per pianta, o ancora dalla sosta in legno sulle fecce fini o dal bâtonnage, in barrique oppure in foudre.
Lo Champagne rosato o rosé
Seppur meno conosciute rispetto alle tonalità dorate, le nuance rosate dello Champagne sono sinonimo di charme e gradevolezza: i cultori di tale variante, infatti, affermano che essa “si beve prima con gli occhi che con la bocca”.
Le espressioni cromatiche dello Champagne rosato sono una conseguenza diretta del sistema con il quale le Maison lavorano per ottenere il colore. Ovviamente, la scelta del metodo effettuato avvia dei risvolti anche sulla struttura gustativa dello Champagne. Dal porpora al granato, dai riflessi arancio a quelli bronzo o rame, lo Champagne rosé presenta una lucentezza che contribuisce sostanzialmente sulla gradevolezza visiva che esso presenta su chi lo degusta.
Nello Champagne rosé ogni millesimo è unico, permettendo quindi l'utilizzo di innumerevoli descrittori di questa nuance: tra i più frequenti si trovano il rosa ramato, il rosa tenue, rosa melone, rosa salmone fresco, rosa velo di cipolla, rosa buccia di ciliegia, rosa petalo di rosa, rosa lampone, rosa albicocca, fino ad arrivare al rosa con sfumatura tegola e a tutte le varianti che la fantasia di produttori e degustatori è riuscita a descrivere.
[Rif. Champagne e Champagnes – Bibenda Editore]
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