Un olio pugliese riconosciuto presidio Slow Food
È ora presidio Slow Food l'olio extravergine di oliva Karpene, un'etichetta giovane prodotta tra Carovigno e Brindisi, premiata per la sua sostenibilità sociale, economica e ambientale. L'olio EVO Karpene conquista il riconoscimento, infatti, per i suoi uliveti plurisecolari, la varietà d'olivo autoctona, le buone pratiche agronomiche dell'azienda, le tecniche ecosostenibili ed il valore paesaggistico ed ambientale.
La storia dell'olio di Carovigno
Attraversando le strade pugliesi che costeggiano distese di campi, non si possono non scorgere piante millenarie dalla bellezza e dalla sovranità inenarrabile: sono gli uliveti plurisecolari siti nella riserva naturale di Torre Guaceto, alberi maestosi, vere sculture della varietà autoctona Ogliarola.
E' qui che nasce nella campagna olearia 2015-2016 per la prima volta l'olio Karpene, un extravergine prodotto da circa due ettari e mezzo di terreno e da 80 piante secolari di Ogliarola, le cui olive sono raccolte manualmente e trasformate con tecniche d'avanguardia. Il monocultivar Ogliarola Karpene è ispirato al proprio paese di origine Carovigno, che deriva dal greco Καρπενε (Karpene) che significa "frugifera", cioè che porta genera frutti e il cui significato trova riscontro nella fertilità della sua terra.
E questa attenzione al territorio viene riconosciuta proprio nella dura campagna olearia 2016-2017, anno in cui l'olio extravergine di oliva Karpene diviene presidio Slow Food.
L'analisi chimica e sensoriale dell'Olio Karpene
In un olio extravergine di oliva, oltre all'origine e alle tecniche di lavorazione, ci sono altri aspetti da considerare e che lo rendono appunto tale: analisi chimica e analisi sensoriale.
L'analisi chimica dell'Olio Karpene rispecchia quelle di un extravergine di qualità: una bassa quantità di perossidi e dei livelli di acidità e ricco di polifenoli e acido oleico (0,4%), fondamentali antiossidanti, antinfiammatori e antitumorali, indispensabili per sciogliere i radicali liberi e rafforzare e riparare le cellule e i tessuti danneggiati.
Da un punto di vista dell'analisi sensoriale, l'olio di Carovigno si presenta come un fruttato medio intenso, dal naso ampio ed elegante, con profumi verdi freschi e avvolgenti e sentori di mela verde, erbe aromatiche (timo, salvia e maggiorana); all'assaggio si conferma con una spiccata nota di frutti di bosco che chiudono un amaro e un piccante persistente ed equilibrato rendendolo ideale per esaltare piatti di verdure, minestre, zuppe di legumi e carni rosse.
Cosa è un riconoscimento Slow Food
Slow Food nasce come un movimento culturale internazionale alla fine degli anni Ottanta in Italia per contrastare la “follia universale della fast life”e, attualmente organizzato in forma di associazione no-profit, è impegnato a riconoscere “il giusto valore del cibo”.
Il “giusto valore” è generato dal rispetto verso i produttori che lavorano in equilibrio tra ambiente ed ecosistemi grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali. Gli obiettivi principali dello Slow Food sono:
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la tutela della biodiversità
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la costruzione delle relazioni tra produttori e consumatori
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il miglioramento della consapevolezza che regola la produzione alimentare.
Il presidio Slow Food per l'Olio Extravergine italiano nasce a seguito di una crisi dell' olio di qualità generata dai processi di industrializzazione delle colture che rendono l'extravergine non competitivo in uno scenario di mercato in cui la domanda premia il prezzo più basso e di conseguenza, molto spesso, oli di scarsa qualità. Il presidio è quindi un riconoscimento per alleviare l'estrema sofferenza dell'olivocultura italiana.
Il premio ha una valenza emozionale ancor più prestigiosa per un'azienda dell'Altosalento, territorio che ha visto nel 2013 il dilagare dell'epidemia di Xylella, un batterio il cui contestato rimedio è costato la segatura di un numero elevato di ulivi plurisecolari. In questo contesto, il premio veicola una metafora di rinascita e di rigogliosità della natura.
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