La produzione di olio nel 2020 in Italia
Un anno difficile il 2020 per l’olio extravergine d’oliva italiano, almeno in termini di quantità.
Se da una parte la qualità del prodotto rimarrà eccellente, la produzione registra un calo importante pari al -30% rispetto allo scorso anno. Stando infatti all’aggiornamento previsionale sviluppato da Ismea e Unaprol, la campagna olearia 2020-2021 dovrebbe raggiungere le 255 mila tonnellate.
A condizionare negativamente la produzione sono le regioni del sud, principali produttrici dell’olio italiano, soprattutto a causa della fisiologica alternanza tra anno di carica e anno di scarica.
La produzione 2020 di olio d’oliva nel Sud Italia
Il calo produttivo accomuna tutto il Sud Italia: Campania (-12%), Basilicata (-14%), Molise (-23%) e Abruzzo (-22%). Particolarmente rilevante è la contrazione registrata dalla Puglia (-43%), Calabria (-38%) e Sicilia (-15%), che insieme alla Campania producono l’85% dell’olio d’oliva italiano.
La Puglia risente infatti pesantemente della ciclicità del raccolto ma, nonostante la siccità importante dello scorso inverno, lo stato vegetativo delle piante era in buone condizioni, grazie anche al supporto fitosanitario. La fioritura è stata invece ridotta e durante l’allegagione sono stati numerosi i fenomeni di distaccamento con conseguente caduta del frutto, molto probabilmente a causa degli importanti sbalzi termici. Un focus particolare sul Salento, dove non si arresta il crollo causato dalla Xylella: si stimano 2.000 tonnellate di olio e un calo del 50% rispetto al 2019. Tuttavia la Puglia rimane il polmone olivicolo nazionale: 121.161 tonnellate di olio, circa il 44% della produzione italiana complessiva.
La regione Calabria, compatibilmente con l’alternanza produttiva, ha avuto una fioritura e una allegagione di buon livello. La produzione è stata però parzialmente ostacolata da pioggia consistente ed elevata umidità nei mesi di maggio e giugno.
La Sicilia, dal canto suo, mostra numeri non distanti da quelli dello scorso anno come le altre regioni del Sud, ma che indubbiamente non permettono di considerare la produzione pari a quella di un anno di carica: la stima della produzione di olio siciliana - secondo Cia-Agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Aifo-Associazione italiana frantoiani oleari - è di 25.500 tonnellate a fronte delle 34.353 del 2019. A causa dei diversi mesi di siccità, le province di Palermo e Trapani registrano perdite che vanno dal 10% al 60%. I cambiamenti climatici dell’isola sicula sono comunque campanelli dall’allarme per l’agricoltura.
La produzione 2020 di olio d’oliva al Centro-Nord
Bene invece le regioni centro-settentrionali che hanno potuto beneficiare di un clima decisamente più clemente. Buona la produzione di olio d’oliva nel Lazio (+8%), mentre registrano un ottimo aumento Toscana (+31%), Umbria (+70%) e Liguria (+100%). Ottima infine la prestazione di Trentino Alto Adige e Lombardia: entrambe registrano un aumento del 150% rispetto allo scorso anno.
I dati della produzione di olio di oliva nel 2020 mostrano come sia necessario sviluppare un Piano Olivicolo Nazionale per poter impiantare nuovi uliveti e recuperare quelli abbandonati, al quale si deve affiancare un controllo capillare del territorio per contrastare gli attacchi della mosca olearia.
Inutile sottolineare l’importanza che si deve dare agli importanti cambiamenti climatici che influenzano negativamente l’agricoltura del nostro Paese.
In conclusione si attende sicuramente una produzione ridotta ma, grazie all’ottima fioritura, un olio d’oliva di altissima qualità.
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