Il vino da Nino Bixio ai nostri giorni
Da oltre cinque generazioni, la tradizione e la passione per il vino vengono tramandate di padre in figlio all’interno della famiglia Bixio.
Bixio come il braccio destro di Giuseppe Garibaldi, Nino, che durante il soggiorno nei pressi di Verona in occasione della battaglia di Custoza visse un’appassionante vicenda amorosa con una nobildonna locale, dando così i natali ad Alfonso Bixio e il via alla storia vitivinicola della famiglia.
La Tenuta Bixio Poderi
Come racconta Francesca Bixio, oggi titolare della Tenuta Bixio Poderi, «attualmente la nostra realtà produttiva vanta varie tenute nelle principali zone vitivinicole del veronese, ovvero quella del Soave Classico, della Valpolicella Classica – Tenuta Badin – e dell’Arcole Doc – Tenuta Desmontà». Risulta piuttosto semplice immaginare come da zone di questo calibro possano derivare vini di altissima qualità, in grado di conquistare il favore e l’apprezzamento di chiunque abbia il piacere di assaporarne un bicchiere. «Tra i nostri vini più apprezzati – continua ancora Francesca Bixio – possiamo citare sicuramente il Bassanella, il Rinero, l’Amarone e il Denxo.
Il primo è conosciutissimo per l’abbinamento con pesce fresco e crostacei in genere, ma si sposa alla perfezione anche con piatti di pasta fresca e ragù di carni bianche, in particolare coniglio.
Il Rinero può essere accostato e gustato con piatti speziati e agrodolci tipici della tradizione culinaria asiatica.
Per quanto riguarda l’Amarone, invece, non si può trovare abbinamento migliore di quello con un buon e fumante piatto di pearà e bollito misto, che mantiene le papille gustative ben salde ai nostri sapori regionali e alle nostre tradizioni gastronomiche.
Denxo: un vino aristocratico
Nonostante il Denxo vanti una presenza in bocca piena e che lascia ben poco spazio ad altri sapori, lo si può senza dubbio provare con piatti e alimenti anche molto diversi tra loro: da carni speziate a tortini di cioccolato fondente con cuore di lampone.
In perfetta armonia con i sapori e gli aromi dei piatti a base di carne rossa, arrosti e formaggi stagionati, la selezione Denxo, prodotta nella tenuta Desmontà della famiglia Bixio, è un vino che riscontra un notevole apprezzamento sulle tavole degli italiani e continua a ottenere importanti riconoscimenti, tra cui quello di miglior vino rosso nella guida Magnar Ben 2017. Realizzato con un 70 per cento di Merlot, un 15 per cento di Cabernet Sauvignon e un altro 15 per cento di segretezza assoluta, il Denxo si presenta con un sapore caldo, morbido, corposo e intenso, con un profumo intrigante, ricco di sentori di frutta rossa matura e di vaniglia e liquirizia, e di un colore rosso rubino-violaceo capace di catturare l’attenzione di chiunque ne osservi l’elegante bottiglia.
Il Guyot come sistema di coltivazione
Dopo aver raggiunto livelli di eccellenza nel panorama enologico italiano e internazionale, negli ultimi anni è stata volontà della Bixio Poderi quella di investire nella gestione diretta dei vigneti, con lo scopo di testare e affinare le tecniche di coltivazione della vite più adatte a ottenere una materia prima eccellente. «Abbiamo scelto di utilizzare il Guyot come sistema di coltivazione, in netta contrapposizione al tradizionale tendone veronese. Questa decisione ci permette di avere più ceppi per ettaro con produzioni più concentrate e, dunque, una conseguente maggior qualità. Un ulteriore vantaggio del Guyot risiede nel fatto che questo tipo di sistema si caratterizza per un apparato vegetativo più esposto, che in altre parole si traduce in una maggiore lavorabilità del vigneto e un minor utilizzo di agenti chimici. Proprio quest’ultimo è per noi un obiettivo primario: diminuire sempre di più l’utilizzo di prodotti non naturali nella cura dei vigneti di nostra proprietà».
Un equilibrio tra tradizione e innovazione
Da sempre sostenitrice del perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, la famiglia Bixio ha abbinato ai sapori di una volta e a tecniche tradizionali, quali per esempio l’appassimento, di primaria importanza per l’ottima riuscita del vino, le più avanzate tecnologie produttive, con lo scopo di migliorare l’autenticità dei vini, offrire i più alti standard e seguire sempre la regola d’oro del perfetto rapporto qualità-prezzo. «Oggi – conclude Francesca Bixio – la tecnologia in cantina, a partire dalla pulizia dei mosti per arrivare all’utilizzo di stabilizzatori e filtri, ci consente di ottenere dei prodotti molto “puliti” tanto nei profumi quanto nel gusto, lasciando come principale interprete del prodotto finito l’uva di origine: in tal modo agenti esterni e contaminanti non ne riducono la presenza.
Dalla vite alla bottiglia, ogni processo produttivo e di trasformazione a cui vengono sottoposti le nostre uve e i nostri vini sono seguiti con la massima cura e attenzione, al fine di offrire prodotti eccellenti, capaci di farsi viva espressione di quanto di buono la nostra terra ci dona e di cosa le mani dell’uomo siano in grado di fare se utilizzate con sapienza e abilità. Portare sulle tavole italiane e internazionali prodotti qualitativamente superiori, genuini e in grado di parlare delle nostre terre e della nostra storia è, e rimane, da sempre il fine ultimo del nostro lavoro».
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