Il vino nelle Marche: non più solo Verdicchio
Chi non riconoscerebbe anche ad occhi chiusi la bottiglia ad anfora del Verdicchio? Ispirata agli antichi contenitori etruschi per il vino, l'Anfora fu disegnata nel 1953 dell'architetto Antonio Maiocchi, vincitore del bando di concorso lanciato dalla Fazi Battaglia per rendere il suo Verdicchio immediatamente riconoscibile sulle tavole di tutto il mondo... e l'obiettivo fu centrato in pieno.
Ma oggi il Verdicchio non è più l'unica eccellenza delle Marche. Anzi, questa regione dall'anima multiforme, forte dell'influsso della sua varietà territoriale e delle culture limitrofe, è terra di rossi, spumanti e bianchi d'eccellenza, che riescono ad esprimere appieno la loro territorialità. È difficile, per chi ha un palato allenato, degustare un vino marchigiano e non accorgersi della sua provenienza. Scopriamo perché.
Uno sguardo sul territorio delle Marche
Il territorio delle Marche è caratterizzato dai rilievi dell'Appennino umbro-marchigiano che digradano con dolcezza in un paesaggio collinare che si affaccia sul Mar Adriatico.
Il clima è prevalentemente mediterraneo e il lungo tratto di costa permette che gli influssi benefici del mare arrivino anche nell'entroterra. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte sono marcate e ideali per la coltivazione della vite.
Un viaggio alla scoperta dei vini delle Marche
La coltura della vite è radicata nel territorio sin dall'VIII secolo a.C., tuttavia, solo recentemente l'attenzione del mondo dell'enologia si è spostata sulla produzione di vini delle Marche che rimane ad oggi ancora sotto il milione di bottiglie prodotte per anno.
Una peculiarità di questa regione è la sua produzione spumantistica che risale al XVII secolo e si lega alla Corte dei Montefeltro a Urbino.
La provincia di Ancona e i Castelli di Jesi
La zona collinare in provincia di Ancona è famosa per la DOCG Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva prodotta da uve Verdicchio minimo all'85%.
Qui il Verdicchio è prodotto anche a spumante e passito.
La zona vitivinicola di Matelica e Serrapetrona
Le zone di produzione di Matelica e Serrapetrona sono quelle a maggiore altitudine delle Marche e individuano due DOCG:
- DOCG Verdicchio di Matelica Riserva, prodotto a partire da uve Verdicchio minimo all'85% con corpo e gradazione alcolica maggiore di quello dei Castelli di Jesi;
- DOCG Vernaccia di Serrapetrona, un vino rosso spumante naturale prodotto sia secco che dolce a partire da uve Vernaccia Nera minimo all'85%.
Il Conero e i suoi Montepulciano e Sangiovese
Il Conero è un monte che si affaccia sul Mar Adriatico e troneggia su una zona di splendide uve Montepulciano e Sangiovese che gli sono valse la DOCG Conero, prodotta a partire da uve Montepulciano minimo all'85% con aggiunta di Sangiovese. Le sue caratteristiche tipiche sono la balsamicità dei profumi, l'eleganza e la nota di rosa tipica che rende le uve Montepulciano riconoscibilissime.
I vigneti di Ascoli Piceno
Quella di Ascoli Piceno è la zona più densamente vitata delle Marche.
Qui si trova la DOCG Offida sia nella tipologia Rosso a partire da uve Montepulciano - minimo 50%- e Cabernet Sauvignon – minimo 30% - e Bianco da Pecorino e Passerina minimo all'85%.
I vitigni coltivati nelle Marche
Le Marche apprezzano i vitigni a bacca nera nella stessa percentuale di quelli a bacca bianca.
I vitigni a bacca bianca delle Marche sono:
- Verdicchio, il cui nome prende spunto dal colore della buccia. Quest'uva predilige la luce ma non l'esposizione diretta al sole e ama i terreni collinari argilloso-calcarei. Vinificato e maturato in acciaio, si presta bene anche alla fermentazione in legno. Viene prodotto anche come spumante o vino dolce. Tipici del vitigno sono i profumi di pesca, mela, fiori di campo e, con il tempo, note di cherosene;
- Albanella, o Trebbiano;
- Bianchello;
- Pecorino;
- Passerina.
I vitigni a bacca nera delle Marche sono:
- Sangiovese, uve che danno garanzia di acidità;
- Montepulciano;
- Vernaccia Nera;
- Lacrima, da cui si produce la DOC Lacrima di Moro d'Alba.
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