Cosa è la birra Stout?
La Stout è uno stile di birra che prevede molteplici varianti che condividono lo stesso assunto: alta fermentazione e l'impiego di malti tostati.
“Stout” da dizionario significa “robusto”, tuttavia in accezione brassicola significa “sapore forte”. Il termine fu usato la prima volta per affiancare una variante della Porter dalla gradazione alcolica particolarmente elevata: tra il 1725 e il 1860 i termini “Strong Porter” e “Stout” erano infatti sinonimi.
Le birre Stout vengono prodotte lavorando i lieviti a temperature che si aggirano sui 20-22°C. Una delle peculiarità maggiore è sicuramente il grado di tostatura dei cereali utilizzati, che rende la birra scura e con un particolare sapore. Il colore di questo stile di birra va appunto dal marrone scuro al nero, mentre la gradazione alcolica non è elevata.
I tipi di birra Stout
Esistono molteplici tipi di birra Stout. Il valore differenziale di queste varianti è dato soprattutto dal tipo di malti impiegati e dal loro processo e grado di tostatura. Non mancano però varianti che prevedono l'aggiunta di ingredienti stravaganti.
La birra Irish Stout
La Irish Stout è un tipo di birra molto scuro, dalla gradazione alcolica contenuta (4%-4,5%), che si presenta con un sapore intenso in cui spiccano le note tostate di caffè e torrefazione, rilasciando sul palato un finale secco e amaro. Durante la festività di St. Patrick, gli irlandesi sono soliti bere l'Irish Stout per celebrare il Santo.
La birra Imperial Stout
L'Imperial Stout è nata in Inghilterra e fu destinata all'esportazione in Russia, alla corte dell'imperatrice Caterina La Grande: per questo all'inizio della sua produzione fu chiamata “Imperial Russian Stout”. La differenza si sostanzia nel contenuto alcolico maggiore che varia da 7,5% a 10%. La maggiore gradazione rispetto alle altre sorelle Stout è dovuta al fatto che fosse destinata all'esportazione e, poiché l'alcol è un conservante naturale, la sua presenza maggiore consentiva a questa birra di giungere in Russia senza alterazioni.
La birra Milk Stout
La Milk Stout è nata per strizzare l'occhio a coloro che non gradiscono particolarmente il finale amaro tipico delle Stout. Questa birra introduce infatti nella sua ricetta il lattosio, un dolcificante derivato dal latte che, non essendo metabolizzato dai lieviti e restando quindi inalterato, conferisce alla birra un sapore più dolce e una consistenza più vellutata. Per la sua peculiare dolcezza, la Milk Stout è chiamata anche Cream Stout o Sweet Stout.
La birra Oatmeal Stout
La variante della Outmeal Stout consiste nell'impiego, oltre al malto d'orzo, dell'avena (in inglese oat) per un massimo del 30%. La presenza dell'avena conferisce alla birra un sapore decisamente amaro e le dona corpo e viscosità.
La birra Chocolate Stout
In questo tipo di Stout la parola “chocolate” non deve trarre in inganno: sebbene il sapore sprigioni intense note aromatiche che ricordano il cioccolato, la ricetta non prevede come ingrediente il cacao. Il sapore è ottenuto grazie all'impiego dei “malti cioccolati”, cioè tipi di malti di colore scuro caratterizzati da un intenso aroma e che dopo la tostatura prendono un colore simile a quello del cioccolato fondente.
Le Chocolate Stout si presentano come birre dal colore molto scuro e dal sapore fortemente aromatico e tostato.
Sebbene la ricetta originale preveda solo l'impiego di malti cioccolati, non è raro imbattersi in produttori che, ispirandosi al nome, aggiungano cioccolato per caratterizzare maggiormente l'aroma di questa birra.
La birra Coffee Stout
In modo analogo alla Chocolate Stout, la ricetta originale della birra Coffee Stout non prevede l'aggiunta di caffè.
A dotare la birra delle note aromatiche del caffè è un particolare tipo di malto che attraverso il processo di tostatura si arricchisce di un aroma che somiglia molto a quello del caffè nero. Anche nel caso delle Coffee Stout, alcuni produttori aggiungono del caffè per accentuarne l'aroma.
La birra Oyster Stout
In inglese il termine Oyster significa “ostrica”. Poichè le ostriche venivano spesso consumate nelle taverne accompagnate da una buona pinta di birra, alcuni birrifici coniarono l'espressione Oyster Stout per pubblicizzare l'abbinamento della Stout con le ostriche. Alcuni birrifici però utilizzarono davvero i molluschi nel processo di fermentazione nei tini, dotando così la birra di un aroma salato in grado di esaltare in modo eccellente il sapore del malto.
Attualmente l'espressione indica sia l'abbinamento sia la ricetta “ai frutti di mare”.
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