Tu sei qui

Pubblicata la 16ma revisione dell'Elenco dei Prodotti Tradizionali

02 Settembre 2016
Pubblicata la 16ma revisione dell'Elenco dei Prodotti Tradizionali
5
5 / 5 (su 6 voti)

Nella Gazzetta Ufficiale n.143 del 21 giugno scorso è stata pubblicata la revisione dell'Elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.
I “Prodotti Agroalimentari Tradizionali” per definizione sono quei prodotti che nel corso del tempo hanno visto consolidati i loro metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura che devono risultare praticati sul territorio secondo regole tradizionali e protratte nel tempo per un periodo non inferiore ai 25 anni. Da questo elenco sono esclusi i prodotti registrati come Dop e Igp.

Come nasce l'idea di questo elenco?

Bisogna fare un passo indietro e tornare a 18 anni fa quando la Commissione Europea avviò una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, poiché l'art 8 del Dl.gs 30 aprile 1998, n.173 aveva previsto la costituzione di un Comitato con il compito di redigere un Atlante del patrimonio gastronomico italiano. La Commissione Europea contestò all'Italia la possibilità di creare una categoria di prodotti "tradizionali" italiani in quanto ciò avrebbe discriminato prodotti ugualmente tradizionali degli altri Stati Membri e avrebbe ostacolato la libera circolazione in violazione dell'art. 30 dei Trattati e della costante giurisprudenza della Corte di Giustizia.

Su incarico del Ministro pro tempore mi recai a Bruxelles dove tenni un incontro bilaterale con i rappresentanti della Commissione. Nel corso dell'incontro chiarii che la finalità della norma in infrazione era quella di evitare che, nel cambio generazionale, si perdesse la memoria di produzioni locali di antica tradizione e di consentire, ove necessario, l'accesso alle deroghe sanitarie. Per deroghe sanitarie si intende l'autorizzazione ad utilizzare tecniche produttive generalmente non consentite per i prodotti alimentari, come ad esempio alcuni metodi di conservazione, ma che per i prodotti tradizionali sono necessarie per conferire caratteristiche particolari e preservare la tradizione, garantendo comunque la salubrità del prodotto. Chiarii altresì che si sarebbe trattato semplicemente di un censimento delle produzioni e che l'elenco non avrebbe dato luogo ad alcun riconoscimento o tutela particolare, né ci sarebbe stato alcun disciplinare sotteso ad ogni singola produzione.

A seguito dell'incontro e nei limiti delle precisazioni da me fornite, nel 1999 la Commissione accettò di chiudere la procedura di infrazione. Così fu emanato il D.M. 8 settembre 1999, n.350 "recante norme per l'individuazione dei prodotti tradizionali". Nell'elenco dovevano essere inserite , come da accordi con la Commissione Europea, produzioni di lunga tradizione, soprattutto di nicchia, che generalmente per una serie di motivi non risultavano idonei al riconoscimento DOP o IGP.

Giunti ormai alla sedicesima revisione dell'elenco che censisce ben 4.965 prodotti e, tenuto conto del fatto che per nessuno dei prodotti tradizionali è intervenuta la deroga sanitaria, sarebbe forse il caso di valutare l'opportunità di un'attenta revisione e di uno sfoltimento dell'elenco. Ciò per non tradire gli obiettivi fissati con il DM 350 e al fine di non banalizzare i prodotti di antica tradizione del nostro Paese che rischiano realmente di perdersi nel cambio generazionale poiché scompaiono nel mare magnum dell'elenco.

Ti è piaciuto questo articolo? Votalo!

Se l'articolo ti è piaciuto, metti le 5 stelline!

Altri articoli simili a "Pubblicata la 16ma revisione dell'Elenco dei Prodotti Tradizionali"