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Montefalco Green, la nostra esperienza eco-friendly a Montefalco

04 Settembre 2023
Montefalco Green, la nostra esperienza eco-friendly a Montefalco
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Ormai lo sappiamo: un turismo ecosostenibile non è un'utopia e maestra è stata la nostra esperienza Montefalco Green a bordo delle e-bike Sagreentino, tra una pedalata e l'altra.

Ma lo spirito e la voglia di concretizzare un'esperienza eco-friendly ha spinto il Consorzio Tutela Vini Montefalco ancora più avanti, accostando alle e-bike una nuovissima e innovativa esperienza sostenibile: quella di un tour in cantina a bordo della microcar AMI 100% elettrica Sagreentino. Amica dell'ambiente e di chi, per necessità o per diletto, preferisce alle due ruote di una bici le quattro ruote (sempre elettriche), questa piccola macchina rende accessibile l'enoturismo ecosostenibile proprio a tutti.

La minicar AMI Sagreentino pronta per il tour Montefalco Green
La minicar AMI Sagreentino ci attende in Piazza del Comune per il Montefalco Green

Ancora intenti a trovare nella nostra mente l'adeguato spazio per fare tesoro dei colori e delle infinite sfumature di vino che abbiamo avuto il piacere di degustare il giorno prima, l'idea di poter avventurarci alla volta delle cantine di zona con un'auto elettrica di poco più di 2 metri ci stuzzica a tal punto da rendere frenetica e impaziente l'attesa: è tempo di partire!

Di buon mattino torniamo quindi a percorrere le stradine di Montefalco osservando intorno la cittadina che si risveglia: Corso Goffredo Mameli ci traghetta alla Piazza del Comune e questa volta ad attenderci troviamo la minicar AMI Sagreentino che placida ci aspetta nel suo parcheggio di fronte la sede del Consorzio Tutela Vini Montefalco. Chiave alla mano, mettiamo in moto e in pochi minuti siamo di nuovo in carreggiata.

Il viaggio da Montefalco alla Tenuta Bellafonte è della durata giusta per poterci consentire di apprezzare la mobilità elettrica a quattro ruote e l'ambiente circostante: a una velocità massima di circa 45 km/ora, la minicar Sagreentino ci permette di ammirare il lento scorrere della natura e di osservare quei dettagli che con probabilità in macchina ci sarebbero sfuggiti. Lasciandoci alle spalle un breve tratto di strada sterrata (brillantemente percorsa dalla nostra AMI), sterminati vigneti e vasi di lavande ci avvisano che siamo arrivati alla Tenuta Bellafonte.

Tenuta Bellafonte

Ad accoglierci troviamo Michela, dolcissima guida che ci introduce alla storia di Tenuta Bellafonte. Dalla sala degustazione con affaccio sulla limonaia e sulle farfalle che svolazzanti accompagnano la vista lungo la collina, ci perdiamo nel racconto di Michela che ci introduce alla storia di Tenuta Bellafonte a partire dal suo nome, versione italianizzata del cognome di Peter Heilbron, proprietario con origini tedesche che ha deciso di dare vita alla cantina, innamorato di queste zone.

La posizione dell'azienda esposta verso est è piuttosto insolita per il Sagrantino (Michela, ci spiega, che di norma necessita di esposizione a sud): proprio questo ha spinto Bellafonte a formulare un'idea diversa per lavorare il Sagrantino in maniera diversa, prendendo il sole del mattino: una particolarità che consente di regalare al vino solo tannini maturi. La filosofia dell'azienda si ritrova nella bottaia dove Michela ci conduce: qui la temperatura va dai 16 ai 19 gradi e beneficia del ricircolo di aria naturale proveniente dalla collina sulla quale si poggia la cantina.

Tenuta Bellafonte - Montefalco Green
Il nostro arrivo a Tenuta Bellafonte
Tenuta Bellafonte - Montefalco Green
La bottaia di Tenuta Bellafonte

Ci lasciamo alle spalle la fresca bottaia per tornare in sala degustazione, curiosi di assaggiare i vini dell'azienda che pochi minuti prima abbiamo avuto il piacere di vedere in bottaia.

Per iniziare, apriamo le danze con i vini bianchi:

  • Sperella
    Il primo che assaggiamo è un vino che porta con sé tutta l'essenza e la luminosità del territorio umbro. Appartenente alla DOC Montefalco Bianco, il vino "Sperella" è una vera e propria celebrazione delle tradizioni locali: il suo nome è l'incarnazione della filosofia del territorio in quanto Tenuta Bellafonte ha deciso di impreziosire i suoi vini bianchi con nomi provenienti da parole dialettali umbre: la Sperella, infatti, è quel raggio di sole che filtra con speranza dalle nuvole. Colore intenso e note agrumate: un vino dalla grande freschezza.
  • Arneto
    E' l'interpretazione del Trebbiano Spoletino di Tenuta Bellafonte. Un vino dalla forte personalità dove le diverse componenti si fondono in un equilibrio perfetto. Il vino brilla di una vivacità invitante: al primo sguardo cattura l'attenzione con il suo giallo paglierino, colore che abbiamo imparato ad apprezzare nelle sue diverse declinazioni in questi due giorni nei dintorni di Montefalco. Anche qui l'elogio al territorio viene affidato al nome in quanto "Arneto" in dialetto perugino vuol dire "rinato": un omaggio al vitigno Trebbiano Spoletino che negli ultimi 10 anni è stato riportato in auge. All'assaggio le note agrumate entrano possenti e colmano di freschezza.

E' tempo di assaporare la sfumatura rossa del territorio, potente anima di Montefalco e dintorni:

  • Pomontino
    Il Rosso di Montefalco dell'azienda che viene prodotto con uve 80% Sangiovese e da un 20% Sagrantino. Come per gli altri rossi della cantina, il nome deriva dalla zona circostante: con la nostra minicar Sagreentino, infatti, abbiamo attraversato la Via Pomontina che ci ha condotto alla cantina. Nel degustarlo riconosciamo distintamente frutti di bosco, tabacco e spezie: l'accompagnamento che Michela ci propone con un tagliere di salumi (prodotti a Foligno da Pizzoni) e formaggi (prodotti da Tabarrini) è a dir poco perfetto.
  • Collenottolo
    Eccolo qua: sua Maestà il Sagrantino di Montefalco. Come per il Pomontino, Collenottolo prende il nome dalla collina sulla quale sorge l'azienda e già dal primo assaggio ci rendiamo conto che siamo davanti a un vino di grande eleganza e personalità: un vero e proprio fiore all'occhiello di Tenuta Bellafonte in quanto esprime al meglio la potenza e l'eleganza dell'uva che lo compone. Con il suo colore intenso, Collenottolo offre un bouquet di aromi complessi e una struttura potente che eredita con tempra dalle grandi botti di rovere Slavonia nelle quali riposa per almeno 3 anni.
Tenuta Bellafonte - Montefalco Green
Nel bicchiere la Sperella di Tenuta Bellafonte
Tenuta Bellafonte - Montefalco Green
I vini in degustazione a Tenuta Bellafonte

Ma, ahinoi, è il momento di lasciare la tenuta e la piacevole compagnia di Michela per dirigerci verso l'ultima tappa del Montefalco Green. Torniamo quindi a recuperare la nostra minicar Sagreentino e riprendiamo la strada sterrata: quegli stessi girasoli incontrati ieri in sella alle e-bike oggi a bordo della minicar elettrica ci sembrano ancora più colorati... stiamo forse sognando?

Sulla strada ci sorprendiamo attraversando il Parco della Scultura di Cantalupo-Castelbuono e davanti gli occhi, tra i vigneti, alcune sculture in pietra affiorano dal verde. Il tempo di stroppicciarci gli occhi che increduli nell'erba notiamo dei colori inaspettati. A palesarsi davanti a noi una coppia di coloratissime upupe che, probabilmente incuriosite dalla nostra piccola e silenziosa macchina elettrica, indugiano prima di volare via e si lasciano guardare: sarebbe stato possibile vederle così da vicino a bordo di una classica macchina? Noi crediamo proprio di no. La potenza del green vince su tutto!

Dopo aver temporeggiato, ecco che le upupe decidono di spiccare il volo e nel seguirle incontriamo con lo sguardo una scultura color rosso che svetta nel verde: è il celebre Dardo Lampante di Arnaldo Pomodoro e vuol dire solo una cosa... siamo arrivati a Castelbuono - Tenute Lunelli!

Castelbuono - Tenute Lunelli

Parcheggiata la nostra AMI Sagreentino all'ombra delle fronte di un albero, il Dardo Lampante ci indica la strada di accesso alla cantina. Qui ci accoglie una scultura quasi onirica progettata da Arnaldo Pomodoro, sicuramente uno dei più grandi artisti dell'arte contemporanea: si tratta del celebre "Carapace", la scultura più grande al mondo all'interno della quale è possibile vivere. Le forme del Carapace ricordano quelle della tartaruga, simbolo di stabilità e longevità, nonché raccordo tra cielo e terra. Guardandolo dall'esterno, non è poi così difficile ritrovare nelle forme del Carapace lo stesso profilo e colore delle colline circostanti Castelbuono: anche le crepe che segnano la scultura, indiscutibile firma di Pomodoro, riprendono il suolo argilloso tipico del territorio umbro.

Mentre siamo a contemplare un esempio di così ben riuscita architettura integrata, veniamo sorpresi da Francesco che con professionalità ci guida e ci introduce alla cantina. Castelbuono è la tenuta umbra della famiglia Lunelli, celeberrima (a dir poco) per la produzione del prestigioso Trento DOC Ferrari in Trentino. Conquistata dal fascino di una terra antica, nel lontano 2000 la famiglia ha deciso di investire nel "Cuore Verde d'Italia" comprendendo nell'immediato le potenzialità di un territorio a forte vocazione per i vini rossi. Difatti Castelbuono dedica ben 39 ettari vitati solo per la produzione di 4 vini rossi: il Montefalco Rosso, il Montefalco Rosso Riserva, il Sagrantino di Montefalco e il Sagrantino Passito.

Castelbuono Tenute Lunelli - Montefalco Green
Il Carapace di Arnaldo Pomodoro a Castelbuono
Castelbuono Tenute Lunelli - Montefalco Green
Dentro la Ziggurat a Castelbuono - Tenute Lunelli

Scendendo una spirale di scale al centro del Carapace, veniamo accompagnati da Francesco e ci troviamo di fronte ad una spirale di botti, tutte contenenti uve di un solo vitigno. E' qui che andiamo incontro all'ennesima sorpresa di Castelbuono, nonché la terza e ultima scultura di Pomodoro presente in cantina: la meravigliosa Ziggurat. Quello che può essere definito come il "ventre" del carapace ha difatti al centro una forma che ricorda la struttura delle torri templari mesopotamiche di origine sumerica. Accedendo all'interno della Ziggurat scopriamo un nuovo tesoro: una più che intima sala di degustazione a forma di spirale, simbolo di fertilità, che riceve la luce dall’alto e che non di rado viene utilizzata per celebrare matrimoni in cantina.

La bottaia di Castelbuono - Tenute Lunelli per il Montefalco Green
In bottaia a Castelbuono

E' ora tempo di risalire lungo la spirale della ziggurat e riemergere in superficie, dove un tavolo di vetro con vista sugli sterminati vigneti che circondano il carapace ci attende per la degustazione. I vini che Francesco ci propone nel nome richiamano una delle tre sculture di Pomodoro presenti a Castelbuono:

  • Ziggurat
    Il Montefalco Rosso della Tenuta Castelbuono è il connubio perfetto tra la tempra del Sagrantino e della ricercatezza del Sangiovese: Ziggurat è in poche parole un inno all'eleganza e alla raffinatezza.
    Al naso colpisce subito per la complessità degli aromi aperti di ciliegia e marasca, chiodi di garofano per finire in essenze balsamiche. La stessa eleganza si ritrova poi in bocca dove equilibrio, avvolgenza e freschezza lo rendono un vino piacevole e a dir poco perfetto per accompagnare antipasti e aperitivi.
  • Lampante
    Come la scultura che ci ha accolto all'ingresso della Tenuta Castelbuono, il Lampante ci colpisce per il suo carattere tipico della Riserva del Montefalco Rosso. Affinato nelle viscere del carapace, si tratta di un vino intrigante che richiama la ciliegia sotto spirito e che in bocca esplode con vigore facendo mostra di una trama tannica ben strutturata, matura ed equilibrata. Francesco ci consiglia l'apertura della bottiglia almeno dopo 5 anni dalla vendemmia: un vino quindi per chi sa aspettare e, soprattutto per chi sa che l'attesa verrà lautamente ripagata.
  • Carapace
    L'elogio finale e più alto alla scultura che custodisce la cantina: Carapace è l'interpretazione del Sagrantino di Montefalco della Tenuta Castelbuono. Ottenuto con uve Sagrantino 100% raccolte e selezionate grazie alla vendemmia manuale, questo vino fa vanto di un notevole impatto sensoriale offrendosi con spiccate note di cuoio e tabacco. Cremoso e profumato, al naso è un trionfo di confettura di more e mirtillo con piacevoli e intense note di ciliegia sotto spirito, carruba e petali di rosa. Ideale da abbinare a carni dal sapore deciso, Carapace è un vino che rimane in bocca con persistenza, un vino potenzialmente "infinito".
  • Carapace 2009 Riserva Magnum
    La Riserva Magnum del Carapace è un vero e proprio viaggio nel tempo. L'annata che abbiamo il piacere (e, lasciatecelo dire, l'onore) di degustare è la 2009: un'annata caratterizzata da condizioni climatiche calde che hanno regalato al vino profumi preponderanti di frutta cotta e note di tabacco oltre che di cuoio. Al palato, la sensazione di acidità è stimolante e lo rendono ideale per accompagnare brasati, spezzatini e piatti dal sapore intenso. Nel bicchiere il suo colore rosso rubino al centro e granato ai lati ci richiama il colore interno del Carapace di Pomodoro. Un vino che si esalta e fa esaltare chi lo degusta: è o non è la degna conclusione per il nostro viaggio?
La degustazione di vini a Castelbuono - Tenute Lunelli
Pronti per la degustazione a Castelbuono

Mentre i nostri occhi si divertono a inseguire le linee di persistenza che il Sagrantino traccia nel bicchiere, sappiamo che è proprio ora di andare: il nostro secondo giorno alla scoperta delle cantine vinicole del Sagrantino purtroppo volge al termine. Con pazienza la nostra Sagreentino Ami ci attende all'ombra: la strada per tornare a Montefalco non è breve ma ci dà il tempo per elaborare quanto abbiamo appena vissuto.

Parcheggiata nuovamente la minicar Sagreentino davanti alla sede del Consorzio Tutela Vini Montefalco, non ci resta che tornare verso casa. Ancora una volta Montefalco e le meravigliose realtà vitivinicole che ne costellano il territorio hanno dimostrato di avere le carte in regola per promuoversi e per promuovere l'enoturismo sostenibile. Quello che ci auguriamo, veramente con tutto il cuore, è che questa esperienza possa essere resa disponibile per chiunque ne faccia richiesta e siamo sicuri che il Consorzio farà di tutto per renderlo possibile.

Alla prossima!

Leggi anche la nostra avventura in ebike per il Montefalco Green!

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