Addio a Franz Haas, innovatore e padre del Pinot Nero
Se ne è andato Franz Haas, considerato il padre del Pinot Nero italiano.
Haas, a capo dell'azienda di famiglia dal 1986 a Montagna, in provincia di Bolzano, è scomparso improvvisamente domenica 13 febbraio all'età di 68 anni, a causa di un arresto cardiaco mentre si trovava in seggiovia con il figlio. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nel mondo dell'enologia: le sue etichette, la sua passione, la sua serietà e i suoi insegnamenti erano apprezzati e riconosciuti da tutti gli esperti del settore e dagli amanti del buon vino.
La vita di Franz Haas
Franz Haas ha legato la sua vita al Pinot Nero, un nobile vitigno che regala dei grandi vini ma difficile e imprevedibile nella coltivazione.
La tenacia e la determinazione di Haas lo hanno condotto a fare più vinificazioni di Pinot Nero l'anno: grazie a diverse sperimentazioni di vinificazione e di affinamento, è riuscito a vinificarne ben 592, un numero enorme per il quale, preciso come era, ne teneva fieramente il conto.
Legato al mondo dal vino da sette generazione, tant'è conosciuto anche come Franz VII (tutti i primogeniti di famiglia portano lo stesso nome), grazie ai suoi maniacali studi e le sue continue ricerche riuscì a piantare un vigneto addirittura a 1.150 metri di altitudine, con viti a piede franco in modo da reagire agli sbalzi climatici. Un risultato solamente impensabile per molti ma non per il suo genio creativo ed innovatore.
L'innovazione di Franz Haas: la scoperta del tappo a vite
L'azienda di famiglia Franz Haas viene tramandata da sette generazioni. Fin dagli albori, dal lontano 1880, gli Haas hanno sempre lavorato con l'obiettivo di far esprimere al meglio i loro prodotti con una costante attenzione nei confronti delle vigne, curate esclusivamente con sostanze organiche in modo da favorire i processi naturali di coltivazione e fertilizzazione.
Ma oltre che sinonimo di qualità, la cantina Haas ha avuto un occhio di riguardo anche per le novità e le sperimentazioni. Quaranta anni di lavoro e di continuo confronto, con in testa sempre la ricerca della perfezione, nel 1996 hanno portato una sostanziale modifica nell'imbottigliamento: l'abbandono del tappo di sughero in favore del tappo a vite, più adatto e più sicuro. Una scelta questa dettata sia dalla materia prima del sughero non più eccelsa come una volta, ma soprattutto per mantenere perfetti i sentori di ogni vino, evitando così eventuali alterazioni durante il trasporto e la conservazione.
Nemmeno a dirlo, Haas fu tra i pionieri in Europa.
Il ricordo di Franz Haas
Noi della redazione di Hello Taste! porgiamo le nostre condoglianze alla famiglia, con un grande in bocca al lupo agli eredi Franz VIII, Sofia e alla moglie Luisa, ora chiamati a condurre e a gestire la secolare e vincente dinastia degli Haas.
In conclusione, vogliamo ricordare Franz riportando una sua frase, che racchiude perfettamente la filosofia e l'amore che egli provava per il suo lavoro:
"La scienza e il calcolo sono necessari per ottenere vini superbi, ma sono l'amore, la passione e la determinazione che sono essenziali per conferire loro carattere e complessità".
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